L’ambasciatrice italiana del Kurdistan a Quiliano per il rimpatrio delle salme dei due ragazzi rimasti uccisi il 23 dicembre
MARCO OLIVERI
Quiliano e il Kurdistan uniti nel dolore. È iniziato ieri pomeriggio, martedì 12 gennaio, l’ultimo viaggio dei due ragazzi curdi di 19 e 23 anni rimasti uccisi nell’incidente ferroviario dello scorso 23 dicembre alla stazione di Quiliano-Vado Ligure mentre cercavano di raggiungere un futuro migliore. Dal cimitero di Zinola sono infatti partite per il rimpatrio verso casa le bare con le salme dei due giovani. Per l’occasione, l’Alto Rappresentante in Italia del Governo Regionale del Kurdistan Rezan Kader ha raggiunto Quiliano per incontrare le istituzioni e le comunità locali che sono state coinvolte in questa tragedia.
L’ambasciatrice curda e la sua delegazione sono state accolte in Comune dal sindaco Nicola Isetta, che dopo il grave incidente ha subito preso contatto con la rappresentanza italiana per manifestare vicinanza e collaborazione per il ritorno dei corpi dei ragazzi dalle loro famiglie. Dopo una visita del palazzo comunale, Rezan Kader ha poi salutato le comunità di Quiliano e di Vado Ligure nella sala consiliare quilianese, teatro di un momento di riflessione a cui hanno partecipato anche l’assessore vadese Ennio Rossi e Franco Zunino, presidente dell’Arci provinciale di Savona, tra i promotori della raccolta fondi promossa per sostenere le spese di rimpatrio delle salme, alla quale hanno aderito associazioni, organizzazioni, sindacati e numerosi cittadini.
«In passato si diceva che il popolo curdo ha solo la montagna come amico, non è vero, qui abbiamo trovato tanti amici umani, amici veri, che ci hanno fatto sentire la loro presenza in un momento difficile come questo – ha commentato Rezan Kader, commossa dalla solidarietà e generosità delle comunità di Quiliano, Vado Ligure e Savona – ringraziamo tutti di cuore, spero che sia l’ultima volta che ci possiamo incontrare qui per una causa così dolorosa».
La delegazione curda e quella savonese si sono poi spostate al cimitero di Zinola, dove le salme dei due giovani erano ospitate nella camera mortuaria. Dopo un toccante momento di raccoglimento e preghiera da parte dell’ambasciatrice Kader e del sindaco Isetta e dopo la deposizione di due omaggi floreali da parte delle comunità, le bare dei ragazzi sono state poi trasportate all’esterno del camposanto savonese per essere riconsegnate, nei prossimi giorni, ai genitori in Kurdistan.
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