Il sindaco di Quiliano Isetta al fianco dell’ambasciatrice del Kurdistan nel saluto alle salme dei ragazzi rimpatriate martedì
MARCO OLIVERI
Vicinanza e riconoscenza. Questi i sentimenti che hanno legato Quiliano e il Kurdistan nell’ultimo saluto alle salme dei due ragazzi curdi che hanno perso la vita lo scorso dicembre nel tentativo disperato di raggiungere la Francia per cercare una vita migliore.
Si sono conosciuti in circostanze spiacevoli, il sindaco Nicola Isetta e la rappresentante italiana del governo regionale del Kurdistan Rezan Kader e lo scorso martedì pomeriggio, martedì 12 gennaio, erano uno a fianco dell’altro, nel commovente momento, avvenuto al cimitero di Zinola, davanti alle bare dei due giovani, prima della partenza per la loro terra d’origine. Il primo a testimoniare la partecipazione di una comunità che non è rimasta indifferente a questa tragedia, la seconda confortata dalla solidarietà di chi ha voluto offrire qualcosa di concreto affinché i corpi dei due ragazzi potessero essere riconsegnati alle famiglie.
«La comunità e l’amministrazione di Quiliano hanno preso parte con dolore a questo tragico evento – dichiara Isetta – per me, come sindaco, è stata un’esperienza dura e traumatica, non solo per la morte dei due giovani, ma anche per la situazione generale in cui questi ragazzi si trovavano».
La mente torna subito a quella sera di fine dicembre, con la notizia dell’incidente alla stazione ferroviaria di Quiliano-Vado Ligure che arriva durante il Consiglio Comunale e il successivo sopralluogo insieme alle forze dell’ordine, il personale della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana intervenuti immediatamente: «Credo che la solidarietà e l’umanità dimostrate dalla nostra comunità in un momento così difficile facciano onore a Quiliano e a Vado Ligure, ma anche al nostro Paese – conclude – i ringraziamenti e la riconoscenza dell’ambasciatrice Kader sono segno di questo significativo punto di forza su cui l’amministrazione comunale intende continuare a lavorare».
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