Tempi ancora difficili e di incertezza per lo sport, ma si lavora con impegno e nella speranza di poter riprendere presto le normali attività. Il presidente Aureliano Pastorelli, recentemente eletto consigliere dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport per la sezione savonese intitolata al calciatore Rinaldo Roggero, non si dà per vinto, anzi combatte in prima linea e dà supporto, coraggio alle piccole atlete che non possono allenarsi in palestra per il rispetto delle normative stabilite.
SABRINA ROSSI
Presidente, com’è la situazione attuale?
“Nessuna novità. Alcune atlete della Ritmica, le più grandi, si stanno allenando in palestra nel rispetto del decreto e delle normative Covid-19. Per quanto riguarda invece lo sport di base è tutto fermo, abbiamo tante ragazzine a casa. Nel frattempo in palestra stiamo montando tutti gli esercizi nuovi, grazie al grande lavoro della nostra direttrice tecnica Stefania Pavero, sperando di poterli sfruttare”.
E i campionati?
“Per quanto riguarda i campionati, c’è stata una riunione del Consiglio regionale qualche sera fa. Se ce lo permettono, la prima settimana di febbraio si inizierà con le gare regionali. Diventerebbe un grosso problema non poter fare i campionati regionali nel caso, non ci sarebbero le qualificazioni e di conseguenza diventerebbe complicato partecipare alle gare nazionali. Siamo in un periodo di stand-by, ma noi lavoriamo sempre e attivamente, perché abbiamo la fortuna di avere tante agoniste. Gli orari sono sempre pieni durante la settimana, ma non sono i ritmi a cui siamo abituati. Lavoriamo e alleniamo quaranta agoniste al momento, sono molte ma ne abbiamo comunque novanta ferme a casa”.
Sicuramente un periodo difficile per loro che non possono allenarsi. Come lo stanno vivendo?
“Molto male, è una situazione difficile. Ci sono genitori che mi chiamano, perché le proprie figlie piangono, vogliono tornare in palestra a praticare il loro sport del cuore. Pure oggi mi ha chiamato una mamma, perché la figlia piange tutti i giorni, vuole tornare a fare ginnastica. Ha meno di otto anni, l’agonismo inizia dopo quell’età, non possiamo a malincuore farla venire in palestra, dobbiamo attenerci al decreto e alle normative imposte. Posso solo trasmettere coraggio, forza e tanta pazienza perché prima o poi questo nemico invisibile verrà sconfitto e torneremo alla normalità”.
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