Un tempo non esistevano le cure e le medicine a cui oggi ricorriamo quando ci sentiamo poco bene, per un’influenza stagionale, mal di testa, raffreddore, mal di gola. Ci si affidava ad antichi medicamenti, pratiche esoteriche spesso legate a riti, preghiere che hanno attraversato la storia, spesso portando a conseguenze gravissime per chi ne faceva uso, e che ci raccontano da dove veniamo.
Oggi, per i lettori di Quilianonline, raccontiamo alcuni di questi antichi medicamenti che si utilizzavano in passato per curare il mal di gola.
SABRINA ROSSI
La gola per molti è una parte del corpo delicata, specialmente nelle stagioni più fredde. Ma, secondo la tradizione popolare, ha il suo protettore e lo si ricorda il 3 febbraio di ogni anno: San Biagio. Era un vescovo e un medico armeno, vissuto nel III secolo d.C., e intorno alla sua figura esistono varie leggende. Una di queste parla di una madre disperata che si rivolse a lui quando il figlio stava per morire per una lisca di pesce conficcata in gola. Egli allora diede al figlio della donna un pezzo di pane, permettendo così di rimuovere la lisca e di tornare a respirare. Da quel momento San Biagio diventò protettore della gola. Nel giorno della sua celebrazione, il sacerdote pone sulla gola dei fedeli due candele incrociate.
LA RAPA CON LO ZUCCHERO
Oltre alle credenze verso queste leggende, un tempo si praticavano antichi medicamenti appartenenti a una branca della medicina popolare. Alcuni di questi ce li ha raccontati il dottor Ghiga, medico quilianese, che ha scavato nei suoi ricordi e in quelli della propria famiglia riportando alla luce racconti, rimedi e pratiche esoteriche del passato.
Una di queste pratiche di medicina popolare, utilizzate un tempo come rimedio al mal di gola, era quella della rapa con lo zucchero. Si prendeva una rapa, la si scavava con un cucchiaio e si metteva al suo interno dello zucchero. La rapa veniva poi messa fuori all’aperto di notte, in modo che la rugiada sciogliesse il contenuto. Il mattino si prendeva questa acqua zuccherata all’interno della rapa e la si beveva.
LA RUTA SOTTO IL CUSCINO
Un’altra era la pratica della ruta posta sotto il cuscino di chi dormiva. La ruta (Ruta graveolens) è una pianta della famiglia delle Rutacee. Pianta ornamentale, aromatica, ma ben conosciuta per le sue proprietà officinali (antinfiammatorie, digestive, antiossidanti). Può essere coltivata e mantenuta nel proprio giardino di casa. Anticamente era nota come “erba che tiene lontano gli spiriti”; alla ruta veniva attribuito il potere di scacciare le streghe e il malocchio. Si prendeva qualche piccolo ramo e si metteva sotto il cuscino del malato. Oltre a tenerla sotto il cuscino e dormire così per tutta la notte, era necessario anche inalarla, manifestando un odore, per molti, veramente sgradevole.
MASSAGGI CON IL POLLICE SOTTO LA GOLA
Una terza pratica di medicina popolare contro il mal di gola, descritta dal dottor Ghiga, si chiamava “gaelli”. Solitamente il dolore inizia da una parte o dall’altra della gola. Se iniziava, ad esempio, dalla parte destra bisognava fare una sorta di massaggio col pollice della mano sinistra partendo dal polso destro del paziente e premendo la pelle (generalmente si usava una goccia d’olio per scorrere meglio lungo la pelle). Dalla parte esterna del polso destro (dalla radice del primo dito del pollice) si continuava a premere fino al gomito contando da uno a nove. Poi si ritornava indietro senza superare il gomito facendo il conto alla rovescia. Si ripeteva questo massaggio tre o quattro volte. Secondo la tradizione popolare, i guaritori che facevano questo massaggio sentivano dei noduli sotto la pelle che potevano essere anche dolenti per il paziente e rimanevano fino alla scomparsa del mal di gola. Era perciò necessario premere abbastanza forte con il pollice per una maggiore efficacia. Una pratica antica, che veniva considerata un rimedio sicuro per curare la gola.
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