Lo sheepdog è uno sport e insegna a condurre pecore e anatre. Il centro pilota al campo cinofilo di Valleggia Superiore
MARCO OLIVERI
Una dozzina, i cani di Quiliano che sono soliti recarsi di frequente con i loro padroni a Valleggia Superiore per cimentarsi nello sheepdog, lo sport dei cani da pastore. Una novità che fa parte delle diverse attività cinofile svolte al campo “Mondo Cane 360 gradi”, realtà attiva dal 2017 sul territorio quilianese che fa capo all’associazione “Border Collie Rescue Italia”.
Insegnare al cane a condurre le pecore e gestire un gregge, l’iniziativa che l’istruttore cinofilo Michele Pucci ha esteso anche ai cani di Quiliano, partendo dai border collie e i cani in recupero e in cerca di casa accolti dal sodalizio di cui lui stesso è presidente.
In poco tempo, al centro cinofilo valleggino, lo sheepdog (letteralmente “cane da pecora”) è diventato innanzitutto un modo per aiutare i migliori amici dell’uomo a risolvere alcuni problemi comportamentali, ma nel contempo rappresenta anche un’occasione per migliorare il rapporto tra cane e proprietario.
«Il lavoro con le pecore stimola l’istinto genetico del cane da pastore, storicamente selezionato e da tradizione impiegato nella pastorizia e permette di conoscere a fondo il suo carattere – spiega Michele Pucci – ottenere il controllo dell’animale sulle pecore significa guadagnare la sua fiducia, aspetto fondamentale per aiutarlo a vincere i suoi disagi».
Così, i cani quilianesi frequentano il campo apposta per imparare a girare in senso orario o antiorario intorno alle pecore e i movimenti imposti dagli altri comandi, pronunciati rigorosamente in inglese, poiché lo sheepdog ha origini anglosassoni: «Si tratta di un’attività utile a soddisfare i bisogni e le pulsioni predatorie dei cani da pastore, senza di cui alcuni esemplari possono manifestare comportamenti problematici – continua – ciò aiuta anche il padrone a conoscere meglio il proprio cane e a gestirlo meglio».
La stessa disciplina viene poi praticata con le anatre: «Una volta preparati sulle pecore, i cani possono lavorare anche sulle anatre, seppure a maggiore distanza, per questo devono aver sviluppato molto il controllo – conclude Pucci – adottiamo tale variazione perché le nostre 12 corritrici indiane si muovono in gruppo come le greggi, in più, questi animali, essendo piccoli, sono più facilmente trasportabili in occasione di dimostrazioni esterne al campo».
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