Patrizia Pescetto e Paolo Paccini allestiscono una Natività di 20 mq nella loro casa e invitano i Quilianesi a visitarla
MARCO OLIVERI
Al numero 31 di via Viarzo, in questi giorni, davanti al cancello di una casa, c’è un cartello con la scritta “Presepe. Suonare il campanello”, visibile fin dalla strada. Così, da quasi 10 anni, Patrizia Pescetto e il compagno Paolo Paccini accolgono gli amici, le famiglie e i bambini di Quiliano curiosi di visitare l’allestimento di 20 mq che la coppia espone negli spazi esterni della propria abitazione.
Centinaia di statuine, figure meccaniche in movimento, rappresentazioni degli antichi mestieri, in un’atmosfera magica di giochi di luce, sono lo sfondo della Natività che è frutto del lavoro di un mese e mezzo svolto da Patrizia e Paolo, ogni anno, per rendere il presepe pronto per essere visitato dal pubblico durante le feste natalizie.
«L’idea è nata per far vivere la magia del Natale a mio figlio che, all’epoca, era un bambino – racconta Patrizia Pescetto, nella vita dipendente comunale a Quiliano – ora lui è cresciuto ma il nostro presepe è rimasto, per essere osservato soprattutto dai piccoli di oggi, in modo da offrire loro un momento per sorridere, considerato il periodo difficile che stiamo ancora vivendo».
Così, dal presepe di una trentina di statuine allestito nei primi anni, l’esposizione si è arricchita sempre di più con il passare del tempo e oggi è strutturata in 3 parti. Singolare e originale attrazione dell’intera opera, la botola al centro dello scenario attraverso la quale ci si può inserire all’interno del presepe, passando da sotto e sbucando tra i vari pastori, per sentirsi davvero parte dell’allestimento. Una visuale insolita che permette di guardare l’esposizione da più vicino, cogliendone ogni particolare, dalle casette di tutte le dimensioni, disposte in prospettiva, ai personaggi che uniscono sacro e profano, con le statuine della Sacra Famiglia accanto a quelle di Totò e Toulouse-Lautrec.
Carta e cartone, i materiali che compongono la cornice del presepe, mentre le montagne e le grotte sono realizzate con il legno trasportato dalle mareggiate sulle spiagge di Zinola e Varigotti. «Cerchiamo di mantenere questa tradizione aggiungendo ogni Natale qualcosa di nuovo e diverso all’allestimento – conclude Patrizia – ci aiutano amici e colleghi che, anno dopo anno, ci procurano sempre pezzi con i quali rinnovare e migliorare l’opera».
Il presepe di Viarzo resterà esposto ancora per tutto il mese di gennaio e attende tutti i visitatori che vogliano osservarlo, durante il giorno e nel tardo pomeriggio, quando la penombra del tramonto rende ancora più suggestive le luci che illuminano la scena. Basta suonare il campanello.
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