Su il sipario. Nonostante i problemi economici e quelli legati alla pandemia, si pensa a continuare a far vivere la cultura. Il Teatro Nuovo di Valleggia presenta la prossima stagione ricca di spettacoli di vari generi e per tutte le fasce d’età.
SABRINA ROSSI
Un teatro è un patrimonio prezioso che va salvaguardato, conservato e valorizzato, sin dai tempi più antichi veniva utilizzato per trasmettere i valori agli uomini e alla società intera. È cultura, ha una grande funzione sociale, ha lo scopo di intrattenere certo, ma è anche simbolo d’identità di un popolo, un punto di ritrovo e l’orgoglio di una comunità.
Nato come cinematografo nel primo dopoguerra per volere e iniziativa dell’allora Parroco della Parrocchia S.S. Salvatore di Valleggia Don Angelo Genta, il Teatro Nuovo di Valleggia richiama l’attenzione del pubblico dando il via ad una nuova stagione di spettacoli, in cui saranno ospitate compagnie amatoriali del territorio. Un teatro curato, accudito e rinnovato costantemente di 330 posti, 270 in platea e 60 in galleria, una struttura di grande valore per la comunità quilianese.
“C’è la speranza di avere un più ampio pubblico – afferma la Direttrice artistica Bruna Taraddei – Domenica scorsa abbiamo fatto uno spettacolo per bambini e c’erano soltanto sette spettatori, ma chi era presente ha dichiarato che è stato meraviglioso. Mantenere un teatro è molto difficoltoso in questo periodo, le spese ci sono: il riscaldamento, il custode, la sicurezza, le pulizie perciò è necessario che ci siano anche delle entrate. Da una parte abbiamo avuto dei ristori, ma questi ci sono serviti per andare a compensare le spese fisse. Vogliamo comunque rilanciare e rendere vivo questo teatro, il pubblico però non risponde anche per paura del Covid. Noi ospitiamo anche le compagnie amatoriali del territorio chiedendo a loro di venirci incontro con le spese e prendendosi il pubblico, però non essendo numeroso anche loro si ritrovano in difficoltà”.
Dopo mesi duri e faticosi legati alla pandemia che hanno colpito anche il mondo dello spettacolo, la nuova stagione teatrale offrirà un’alternanza di commedie musicali e dialettali, manca ancora la parte concertistica ma si stanno muovendo i primi passi per poter organizzare prossimamente un concerto pop in modo da attirare l’attenzione dei giovani. Inoltre la Direttrice artistica Bruna Taraddei, con l’aiuto del suo staff, sta cercando sempre con grande passione e dedizione di organizzare anche spettacoli per le famiglie e per l’infanzia. La pandemia ha portato via molte attività al Teatro Nuovo di Valleggia, come l’affitto del locale per saggi di danza, l’organizzazione di spettacoli per le scuole convenzionati con il Comune di Quiliano, ma anche la chiusura della casa di riposo San Giuseppe ha creato altri disagi tecnici al teatro, come il problema del riscaldamento del locale. Progetti come il ripristino del cinematografo, numerose idee e prospettive attualmente sono bloccati dai problemi dei costi e da un adeguato incasso. Un altro problema importante è anche quello dei mezzi di trasporto: alcune persone che vivono fuori dal territorio valleggino, e non sono automunite, non hanno mezzi di trasporto pubblico per il rientro a casa dopo gli spettacoli oltre un certo orario; purtroppo il teatro non ha le possibilità economiche per un proprio un servizio navetta. Si va avanti lo stesso ma con tanta passione, sacrificio e volontà, perché il desiderio di avere un teatro nel territorio di Quiliano è più forte di qualsiasi difficoltà. Resta la speranza di momenti migliori e che le attività possano ripartire a pieno ritmo.
“Quando preparo una rassegna cerco sempre di inserire vari generi, in modo da accontentare fasce generazionali diverse – aggiunge la Direttrice artistica Bruna Taraddei – La sopravvivenza del teatro però dipende sempre dall’affluenza del pubblico, se aumenta anche le compagnie sono più invogliate a venire da noi. Questa è una grande fatica, il teatro paga di proprie tasche la pubblicità di tutta la rassegna, quindi manifesti, libretti, volantini. Con il direttivo ci incontriamo molte volte per organizzare e offrire una varietà di generi. Quando non c’era il Covid, affittavamo la sala per saggi di danza, musicali; anche il Comune di Quiliano aveva una convenzione con noi e organizzavamo spettacoli per le scuole, ci impegnava il teatro una dozzina di volte l’anno. Si spera che tutte queste attività possano ripartire a breve. Poi c’è stata questa grande difficoltà della chiusura del ricovero, la nostra è una struttura incorporata in questo edificio e questo ha portato dei disguidi, ad esempio la caldaia era in comune. Abbiamo chiesto un preventivo per vedere se riuscivamo a staccarci e installare una nuova caldaia per il teatro, ma i prezzi sono esorbitanti. Anni fa avevamo anche chiesto di ripristinare il cinematografo, il teatro era nato per questo grazie al Parroco Don Genta, mettere uno schermo e un proiettore di ultima generazione, sarebbe sicuramente stato un valore aggiunto per il territorio, alternando spettacoli teatrali a proiezioni cinematografiche. Purtroppo sono anni difficili, in cui andiamo avanti autofinanziandoci cercando in tutti i modi di arrivare alla pari. Molti teatri stanno chiudendo, noi facciamo tutto il possibile per resistere, perché la cultura non deve morire e da parte nostra ci sono la passione e l’impegno di mantenere in vita questo teatro. Speriamo e confidiamo nell’interesse del pubblico”.
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