LA STORIA DEL PCI SAVONESE A QUILIANO

Sabato pomeriggio la presentazione in Sala Consiliare del libro “La radice rossa, Savona e il PCI” di Pino Raimondo e Sergio Tortarolo

ANDREA OLIVERI

Riflettori accesi sulla storia della sinistra nella città di Savona, fulcro del libro “La radice rossa, Savona e il PCI” che gli autori Pino Raimondo e Sergio Tortarolo presenteranno alla comunità quilianese sabato 1 aprile alle 17,30 presso la Sala Consiliare di piazza Costituzione.
Come si evince dal sottotitolo – “ 1945/1955: La formazione del gruppo dirigente del PCI savonese” – il volume ricostruisce la formazione del gruppo della Federazione del Partito Comunista Italiano a Savona, a partire dagli anni Venti del secolo scorso (cioè dai periodi della post scissione di Livorno e della “clandestinità” a quello del ‘partito nuovo’ e della Resistenza) per poi concentrarsi sul secondo dopoguerra sino agli anni Cinquanta (compresa la fase della discussione attorno ai fatti della Rivoluzione Ungherese del 1956). Tali vicende sono intrecciate con la storia della città della Torretta e su quelle personalità politiche che hanno reso grande la sinistra nella nostra provincia, come Armando Magliotto, Umberto Scardaoni, Giovanni Battista Urbani, Giuseppe Amasio, Andrea Aglietto, Olga Roncallo e si avvalgono di una documentazione originale e in larga parte inedita.
Senza dimenticare l’epopea storica dalla scissione del 1921 con il partito socialista e le visioni politiche dei grandi leader come Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer, il testo fornisce altresì una particolare ricostruzione del dibattito occorso all’interno del PCI savonese nella fase tra Resistenza, Liberazione e Ricostruzione –  che si rivelerà un punto di riferimento dialettico all’interno del complicato processo di costruzione del “partito nuovo” anche a livello nazionale – sulla base dei verbali delle riunioni degli organismi dirigenti.
L’obiettivo dell’intera opera? Fare della storia del Partito Comunista Italiano una parte integrante dell’identità culturale di Savona, attraverso un vero e proprio percorso di “memoria storica”.