Con una delibera del collegio docenti, l’Istituto Comprensivo diretto da Angela Cascio ha preso posizione contro il rigassificatore
LUCIANO PARODI
“Pur nella consapevolezza che la società occidentale attuale non può esimersi dall’assicurarsi approvvigionamento energetico certo, ma dubitando che questo possa continuare a provenire da fonti esauribili e climalteranti, esprimiamo la nostra totale ed unanime contrarietà all’intero progetto“.
Questa la presa di posizione dell’Istituto Comprensivo di Quiliano che con un delibera approvata all’unanimità del collegio docenti, presieduto dalla dirigente scolastica Angela Cascio, ha espresso il proprio no al progetto per il posizionamento della nave rigassificatrice Golar Trundra a 4 km dalla costa di Vado Ligure e il passaggio del tracciato sul territorio di Quiliano nel quale verranno realizzati ex novo due impianti.
Il collegio docenti si è riunito nella seduta del 1° settembre per l’avvio dell’anno scolastico 2023/’24 e da lì è scaturita la decisione di esprimere dissenso.
“l curricolo di Educazione Civica sviluppato nel nostro Istituto ha come argomenti fondanti l’educazione alla partecipazione democratica: nello stilare il progetto “Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti” le decisioni sono state assunte al di sopra dei cittadini e del nostro Ente locale, mostrando di non tenere conto della voce delle istituzioni, delle comunità, dei singoli individui, delle associazioni e dei movimenti sociali, civili e politici – proseguono – Siamo chiamati ad educare ai valori dell’Agenda 2030, ponendo particolare attenzione alla salvaguarda del Pianeta per le future generazioni – continuano dall’istituto – il progetto ‘Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti’ guarda all’immediato rendimento, sfruttando per un periodo breve ma in maniera intensa il territorio, compromettendolo per i decenni a venire, intervenendo sull’Area di Crisi Complessa di Savona, già pesantemente penalizzata e che sta cercando di sviluppare alternative in ambito produttivo, turistico, ricettivo e di sviluppo sostenibile“.
“Orientiamo i nostri studenti a scelte negli studi che possano costituire occasione di lavoro nel rispetto della tipicità del territorio e degli organismi che vi convivono, formandosi come agronomi, biologi, ingegneri dell’ambiente, o semplicemente diventando coltivatori o gestori di attività di accoglienza turistica – proseguono dal collegio docenti – il progetto ‘Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti’ distrugge i campi di albicocche valleggine, eccellenza agroalimentare e presidio Slow Food, compromette l’habitat dell’Area Marina Protetta dell’Isola di Bergeggi, istituita con decreto del Ministero dell’ambiente il 7 maggio 2007, intacca e disturba la vita acquatica del ‘Santuario dei cetacei’, dissuade visitatori, turisti e investitori distruggendo il desiderio dei nostri studenti di crescere e realizzarsi nel luogo in cui vivono“.
“Le nostre famiglie hanno sofferto la presenza della centrale a carbone e la sua parabola discendente, pagando un pesante scotto sia in termini di salute sia di perdita di occupazione: il progetto ‘Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti’, che prevede un orizzonte temporale inferiore al quarto di secolo, sembra riproporre lo schema dello sfruttamento intensivo del territorio, senza bilanciare il disagio con un benessere che deriverebbe da occupazione a lungo termine – specificano i docenti – Pertanto, anche a nome di coloro che si riconoscono nei valori propugnati dal nostro Istituto, chiediamo l’immediato ritiro del progetto. Rifiutiamo l’idea che un qualsiasi ristoro in fondi, beni o servizi possa indennizzare il danno che si verrebbe a creare nell’immediato e per il futuro. Dichiariamo di disertare qualsiasi proposta in merito ad educazione ambientale, civica e alla salute che pervenga dagli Uffici Regionali della Liguria, dalle sue articolazioni o dagli Enti ad essa collegati e/o dagli altri enti promotori del progetto ‘Progetto Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti’ ritenendo ipocrita la richiesta di formare le coscienze dei nostri studenti a tali valori che nella realtà vengono disattesi e calpestati“.
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