Lunedì 20 alle ore 17,30 nella sala consiliare del comune di Quiliano, l’amministrazione ha organizzato un evento dedicato alle De.Co. (Denominazione Comunale), ed in particolare ai due prodotti quilianesi riconosciuti a livello regionale: il cavolo broccolo di Valleggia ed il cavolo cappuccio di Valleggia. I saluti iniziali saranno portati da Alessandro Piana, vicepresidente della giunta regionale della Liguria con delega all’agricoltura cui seguirà Marien Morales della Reione Liguria, settore servizi alle imprese Agricole e Florovivaismo che parlerà su “Il registro regionale dei Comuni con prodotti Deco”. Seguirà Federico Ugolini che parlerà della Valorizzazione dei prodotti e del territorio. Piano promozionale della Regione Liguria.
Alle ore 18 sul tema “Procedura Amministrativa di competenza comunale per la Deco” parlerà l’assessore Cinzia Pennestri, mentre sul tema “I cavoli di Valleggia Deco: la caratterizzazione morfofisiologica a supporto della valorizzazione della biodiversità” interverrà Giovanni Minuto direttore generale del centro di sperimentazione e assistenza agricola. Seguirà il riconoscimento Deco all’azienda agricola Belfiore Rosa Bianca. L’evento si concluderà con l’intervento del sindaco di Quiliano Nicola Isetta.
Il Comune di Quiliano è entrato a far parte del Registro Regionale dei Comuni con prodotti De.Co. con il numero 002 in data 3 ottobre 2023 con i prodotti: “cavolo broccolo di Valleggia” e “cavolo cappuccio di Valleggia”.
Questo è stato un passaggio importante a Quiliano nel percorso di riattivazione delle De.Co., che ha avuto il suo avvio nel 2021, a seguito dell’approvazione del nuovo Regolamento De.Co. (quello precedente risaliva al 2007), riaggiornato in base alle richieste della nuova L.R. 11/2018.
Nel percorso di definizione della De.Co. dei due cavoli valleggini, sono stati coinvolti l’azienda locale Belfiore, che ancora oggi coltiva i due cavoli, il CeRSAA di Albenga (Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola) ed il Comitato Comunale De.Co.: tutto ciò al fine di elaborare il disciplinare di produzione dei due prodotti agroalimentari storici del territorio. La De.Co. (Denominazione Comunale) rappresenta, infatti, un riconoscimento concesso dalla locale amministrazione comunale ad un prodotto/tecnica di allevamento/di coltivazione/ricette/manifestazioni, in genere strettamente collegato al territorio ed alla sua comunità, con una storicità evidente, senza alcuna sovrapposizione con le denominazioni d’origine vigenti.
Dichiara il Sindaco di Quiliano Nicola Isetta: “L’evento di lunedì è dedicato a due nostri prodotti che hanno ottenuto la De.Co. (Denominazione Comunale), riconosciuti anche a livello regionale: il cavolo broccolo di Valleggia e il cavolo cappuccio di Valleggia. I due prodotti hanno una valenza storica sul territorio notevole, tanto che abbiamo recuperato documentazione che attesta la vendita di questi prodotti a Quiliano negli anni ’50. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto con gli uffici, il Comitato De.Co., il CeRSAA e le aziende del territorio che ringrazio sentitamente. Anche questo rappresenta una delle strade giuste da percorrere per far crescere l’interesse attorno al nostro territorio, in un’ottica di turismo sostenibile e conoscibilità dell’offerta globale di Quiliano, anche sotto il profilo gastronomico di qualità.”
“L’evento – spiega il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura e al Marketing territoriale Alessandro Piana – sarà l’occasione di celebrare l’ingresso nel Registro Regionale delle De.Co. del cavolo broccolo e del cavolo cappuccio di Valleggia, sottolineandone il legame storico, culturale e ambientale con il Comune che ne custodisce e tramanda la produzione e la lavorazione. Nello specifico queste coltivazioni locali hanno acquisito notorietà soprattutto dagli anni Sessanta attraverso la Cooperativa di Valleggia, da cui venivano riforniti soprattutto i paesi del centro Europa come Germania e Svizzera. L’approvazione della Regione Liguria all’iscrizione delle De.Co. del Comune di Quiliano sull’apposito Registro Regionale è un modo concreto per valorizzare questi prodotti e le attività collegate, rendendole chiaramente distintive e specchio della zona d’origine che, per definizione normativa, deve essere connotata da almeno 25 anni di produzione. Un esempio di messa in rete e di promozione che, sono sicuro, verrà seguito anche da altri Comuni e tipicità agroalimentari in Liguria”.
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