Quiliano celebra la Festa della Donna al Teatro Nuovo di Valleggia con lo spettacolo “MOI” con Lisa Galantini
ANDREA OLIVERI
L’appuntamento per festeggiare degnamente la ricorrenza dell’8 marzo? Domani sera alle 21 al Teatro Nuovo di Valleggia, dove l’attrice Lisa Galantini porterà in scena il monologo “MOI”, scritto da Chiara Pasetti e liberamente tratto dalla corrispondenza della scultrice francese Camille Claudel (1864-1943), amante e musa di Auguste Rodin, morta dopo trent’anni di internamento in ospedale psichiatrico. Raccontare la sua storia, tanto appassionata quanto drammatica, è innanzitutto un atto dovuto, in quanto non troppo conosciuta (specialmente in Italia), ma allo stesso tempo anche una sfida: Camille non è una femmina facile, è ruvida e fragile, di eccezionale talento e per questo considerata scomoda, ma non soccombe mai alla società maschilista in cui vive e di cui é vittima.
Lisa Galantini, sapientemente diretta da Alberto Giusta, ne rende concrete e moderne le infinite sfumature: “MOI” vuole rendere omaggio alla sua vocazione e alla sua complessa personalità, e vuole regalare allo spettatore quella lezione artistica e umana che lei ha incarnato: semplicità intesa come ricchezza e cura del particolare al servizio del tutto che diventa, nelle sue mani, sublime.
Camille Claudel frequentò l’Accademia Colarossi a Parigi alla fine dell’Ottocento, dove conobbe Auguste Rodin, di cui divenne allieva e modella e con il quale intrecciò una relazione tormentata e dall’epilogo doloroso per entrambi. All’apice del successo si isolò sempre di più fino a condurre una vita estremamente solitaria. Nel 1913 venne internata in clinica psichiatrica – su richiesta della famiglia, con la diagnosi di paranoia delirante – dove morì, sola e abbandonata da tutti, a quasi settantanove anni, nel 1943. Venne sepolta nel cimitero dell’ospedale in una fossa comune con nemmeno il suo nome sulla lapide, solo l’anno del decesso e il suo numero di matricola 392. Soltanto negli anni Ottanta del Novecento le sue opere hanno cominciato a essere studiate e valorizzate come meritano e la sua figura è stata oggetto di mostre, biografie, cataloghi ragionati. Nel 2017 ha aperto il Musée Camille Claudel, a lei interamente dedicato, a Nogent-sur-Seine.
Nel 2013 Chiara Pasetti, dopo aver visto le splendide opere all’interno del manicomio dove la sfortunata artista ha vissuto gli ultimi trent’anni della sua vita, ha deciso di scrivere un libro su di lei – pubblicato con successo nel 2016 sotto il titolo “Mademoiselle Camille Claudel e Moi” e vincitore del II premio sezione “Arti Visive” del La Casa delle Donne di Roma – e il monologo teatrale “Moi”, in scena domani sera a Valleggia: lo spettacolo, realizzato dall’Associazione Culturale “Le Rêve et la vie” con la collaborazione della Fondazione Luzzati del Teatro della Tosse di Genova, ha debuttato nel settembre del 2016 presso l’ex ospedale psichiatrico di Quarto e da allora è stato rappresentato sui palcoscenici di numerosi teatri italiani e in Svizzera. Non solo, ha vinto il Premio Patrizia Romei indetto dalla Fondazione Mario Tobino di Maggiano (Lucca) per la drammaturgia.
Durante il lockdown è stato realizzato anche un progetto cinematografico, “Moi 392”, per la regia di Mario Molinari e sempre interpretato da Lisa Galantini, classe 1973, di origini pisane ma diplomata in recitazione al Teatro Stabile di Genova – dove attualmente dirige il Centro di Formazione Artistica di Luca Bizzarri – con un curriculum di tutto rispetto non solo in ambito teatrale ma anche in quello televisivo e cinematografico: la si è vista infatti nei film “Come se fosse amore ” di Roberto Burchielli, “Giorni e nuvole” di Silvio Soldini, “Un bacio” di Ivan Cotroneo, nelle serie “La nuova squadra” e “Non uccidere”, nella sit-com “Zio Gianni” e in “Un passo dal cielo” a fianco di Terence Hill. Ha lavorato con Emilio Solfrizzi in “Sarto per signora” di Georges Feydeau e nella stagione 2017/18 ha recitato nell’opera teatrale vincitrice del Premio Pulitzer 2013 per la drammaturgia “Disgraced” di Ayad Akhtar (per la regia di Jacopo Gassmann). L’attrice ha inoltre lavorato in ambito radiofonico come conduttrice del programma “Radio My” di Duccio Forzano per la rete satellitare Mediolanum Channel e negli anni è stata anche presentatrice di vari eventi come il “Lillith Festival”.
Lo spettacolo “MOI” è il primo appuntamento inaugurale della nuova stagione teatrale del Teatro Nuovo di Valleggia, intitolata “Parole e musica” e nata dalla collaborazione tra l’Associazione Teatro Nuovo Valleggia e l’Amministrazione comunale di Quiliano, con il patrocinio della Fondazione De Mari: “Abbiamo scelto di debuttare con questa nuova stagione in una data importante, l’Otto Marzo – dichiara Roberto Grossi, Direttore Artistico della Rassegna – e celebrare la giornata con questo spettacolo per la sua straordinaria intensità e perché affronta temi purtroppo ancora di drammatica attualità”.
“Abbiamo accettato con entusiasmo la proposta dell’Associazione Teatro Nuovo di collaborare per rilanciare il nostro bellissimo teatro – così il sindaco Nicola Isetta e il vicesindaco e assessore alla cultura Nadia Ottonello – perché rappresenta l’occasione per portare a Quiliano spettacoli di rilevanza nazionale con un’alternanza di generi, dal recital tematico alla riflessione civile, dove non mancheranno le occasioni per riflettere insieme sul mondo che ci circonda, passato, presente e futuro”.
“MOI” ha una durata di circa un’ora e dieci, i costumi sono a cura di Morgan-Maison Clauds Morene Novara e gli elementi scenici di Renza Tarantino. I biglietti sono acquistabili in prevendita sul sito www.eventbrite.it, posto unico 18 Euro.
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