Il produttore Lorenzo Turco: “La Granaccia? La mia vita. Da sempre”
SABRINA ROSSI
E’ una storia d’amore, tradizione e fatica quella per la Granaccia. Una storia che nasce sin da bambino fra boschi e vigneti sulle colline del Comune di Quiliano e là, ove tutto avviene, nella cantina insieme ai “più grandi”. Un po’ per gioco, curiosità e un po’ per sentimento ancora acerbo, ma che giorno dopo giorno stava maturando.
Da adulti poi qualcosa cambia. La passione e l’amore evolvono, ma bisogna anche fare i conti con la realtà: gestire un’azienda richiede responsabilità, costanza, sacrificio. Tutti elementi fondamentali, che però portano alla realizzazione di ottimi risultati.
Questa è la storia di Lorenzo Turco e della sua famiglia, punto di riferimento e produttore della Granaccia. La sua azienda a conduzione familiare è presente sul territorio dal 1898, anno inciso sulla pietra di una parete della struttura, pertanto la produzione di vino è una tradizione da sempre.
Quando la famiglia Turco ha deciso di investire per ingrandire la propria azienda, ha puntato più sulla coltivazione della Granaccia espiantando vigneti di Buzzetto, vino bianco caratteristico della zona.
Così, con molta fatica ed impegno, i sogni sono ben presto diventati realtà ottenendo quattro ettari e mezzo di terreno dedicati alla Granaccia ed una produzione di vino elevata, circa 25mila bottiglie l’anno.
“E’ un’azienda che ha bisogno ancora di crescere un po’ come vigneti per poter raggiungere una produzione di almeno 50mila bottiglie – ha affermato Lorenzo Turco – e per coprire anche ambiti nazionali”.
Ma nel 2006 un altro sogno si è realizzato: l’apertura del ristorante, una realtà affascinante in cui piatti tipici liguri di un tempo e il vino si incontrano, il prodotto finale di tanta fatica e impegno ma che porta ad un’enorme soddisfazione.
Una vita che ruota attorno alla terra, ai vigneti, alla cantina mantenendo sempre acceso questo amore consolidato negli anni.
“Se la Granaccia – ha sottolineato Turco – presente a Quiliano da tantissimi anni ha stabilito delle radici ed ha preso piede nel territorio è grazie alla mia famiglia”.
Si guarda al futuro con ottimismo e impegno anche se questa, per la Granaccia, è stata un’annata complicata a causa del maltempo. Si tratta di un vitigno molto delicato che soffre particolarmente le intemperie.
Se durante la fioritura prende umidità, i grappoli diventano radi e si rischia di ottenere un quinto del vino che si dovrebbe produrre.
Cose messe in conto che si battono con l’impegno e la passione.
L’azienda Turco che ha sempre puntato sulla qualità non si è mai arresa davanti alle difficoltà. Fanno parte del gioco. Rischio, passione e impegno. E i risultati arrivano.
Visita il sito a questo link: https://www.innocenzoturco.it/
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