Un video sostituisce la mostra, ma il risultato è strepitoso ugualmente. Si tratta di “Visioni resistenti”, organizzato da Anpi e Comune di Quiliano.
Invece che con una mostra degli elaborati come ogni anno, l’iniziativa si può ammirare con un video realizzato dalla bibliotecaria Cristina Sosio.
UN VIDEO PER “VISIONI RESISTENTI”
Anche quest’anno, nonostante l’emergenza sanitaria, che ha costretto le scuole ad attuare una didattica a distanza, è stato proposto, per l’Istituto comprensivo di Quiliano, il concorso “Visioni Resistenti”, organizzato dall’ANPI del comune di Quiliano, per celebrare l’Anniversario della Resistenza e della Liberazione e per promuovere la conoscenza nei giovani, attraverso la lettura, la riflessione e l’interpretazione personale con un elaborato grafico/pittorico, rivolto alle tre classi terze A,B,C della scuola secondaria di 1° grado.
«Per questo secondo anno – afferma Anna Lamberto – insegnante di Arte e Immagine – il romanzo proposto è stato “La signora dello zoo di Varsavia”, scritto da Diane Ackerman, per il quale i ragazzi hanno cercato di illustrare scene del film, dal titolo omonimo da cui è stato tratto, o brani del libro per estrapolarne le frasi più significative. Gli elaborati grafici / visuali, in formato A3, sono stati realizzati dagli alunni, scegliendo una o più tecniche tra matite, pastelli, pennarelli, carboncino, tempere, acquarello».
«Poiché a causa dell’emergenza sanitaria non si è potuto effettuare né una visione degli elaborati né una premiazione, alcune scene del film e gli elaborati sono stati raccolti dalla bibliotecaria Cristina Sosio in un video che è visionabile sul sito della biblioteca e su quello del Comune e che è diventato un’opera d’arte a suo modo».
«In breve, qui di seguito, ne riportiamo la trama, in modo da comprendere meglio le rappresentazioni grafiche realizzate dai ragazzi».
“LA SIGNORA DELLO ZOO DI VARSAVIA”
Basandosi sul diario di Antonina e su molte altre fonti storiche, Diane Ackerman ha recuperato dall’oblio una storia vera di coraggio e compassione, che getta una luce di speranza su uno dei periodi più bui per l’umanità.
Varsavia, 1939. Antonina Żabiński e suo marito, il dottor Jan Żabiński, gestiscono lo storico zoo della città con cura e dedizione. Ispirato alla storia vera, questo è un racconto di eroismo civile in tempo di guerra e, insieme, una dichiarazione d’amore per la natura e gli animali.
“La casa sotto la folle stella”, com’era chiamato lo zoo al tempo del suo massimo splendore, viene ricordata per aver salvato circa trecento Ebrei dal genocidio.
All’odio per chi è diverso e alla follia di voler imporre alla natura un disegno mitomane, Antonina e Jan oppongono l’amore e il rispetto per la vita e per gli esseri umani, a costo di mettere in pericolo la propria famiglia.
Grazie a loro, più di trecento ebrei e militanti della Resistenza polacca riusciranno a sfuggire alla furia nazista e a mettersi in salvo.
ARTE E SENSIBILITÀ NEL LAVORO DEGLI STUDENTI
«Informati da una presentazione ed un’estrapolazione delle frasi più significative – ha spiegato la professoressa Anna Lamberto – gli alunni sono stati invitati a leggere il libro e visionare il film, in modo da comprenderne la vicenda raccontata, nonché ad apprezzarne il particolare ed inusuale contesto in cui un argomento così importante e tragico della storia europea sia stato espresso, un contesto che spesso viene apprezzato dalle giovani generazioni, sempre molto vicine e sensibilizzati al mondo animale, a causa appunto della loro giovane età».
«In generale – prosegue l’insegnante- i ragazzi hanno accolto l’invito con impegno e maturità, anche perché l’argomento interdisciplinare ha potuto offrire loro numerosi spunti fruibili e spendibili nel loro percorso terminale di studi, in previsione dell’esame di terza media.
Ne sono risultati degli elaborati molto interessanti, naturalmente alcuni più curati di altri dal punto di vista tecnico, ma direi che tutti rispecchiano una certa sensibilità e positiva riflessione (anche perché sicuramente la situazione di lavoro in cui si sono trovati, certamente ha dato loro maggiori opportunità e tanto tempo a disposizione), su quello che è stato uno dei periodi più bui della storia dell’umanità.
Che questo momento che stiamo vivendo non riporti un po’ alla memoria, soprattutto delle persone più anziane, spiacevoli ricordi del passato?
Con questa riflessione –ha concluso l’insegnante – volevo ringraziare tutti i ragazzi di terza che hanno voluto partecipare a questo annuale concorso, con la speranza di poter restituire loro il giusto riconoscimento e se ciò non potesse essere possibile, chiedo loro comunque di portare questa esperienza nel cuore e nel ricordo in un prossimo vicino o lontano futuro».
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