La strada più breve non sempre è quella più giusta e l’indicazione può diventare una trappola. Ecco una nuova segnaletica per scongiurare percorsi sbagliati ai mezzi pesanti.
ESTER MANITTO
Diciamo che una volta può succedere e passi, diciamo che due volte può risultare imbarazzante, ma quando diventa la norma, vedere autocarri e autotreni dirigersi allegramente lungo strade che già causano problemi alle vetture dal passo normale, la situazione diventa insostenibile. E così il comune di Quiliano si è visto costretto a “bacchettare” Google e a correre ai ripari per evitare incidenti, disagi e grossi rischi per traffico e collegamenti sistemando una segnaletica importante per bloccare il flusso di automezzi pesanti diretti da Quiliano verso Cadibona e viceversa.
Il guaio arriva dalla tecnologia che solitamente aiuta, ma questa volta si rivela traditrice. Molti conducenti di mezzi pesanti diretti a Cadibona verso Quiliano e viceversa, fanno ricorso a Google Maps e a sistemi di orientamento e guida come Tom Tom. Sovente, chiedendo di seguire il percorso più breve per arrivare dall’Aurelia all’entroterra l’indicazione più frequente è quella di percorrere via Tecci, attraversando una parte di Quiliano per proseguire fino a Cadibona. Strada suggestiva e poco frequentata, se si tratta di autovetture, diventa un dramma se il mezzo è un autocarro o, come già successo, un autotreno.
Traffico bloccato, disagi, problemi alla viabilità.
A questo punto l’Amministrazione ha deciso di adottare oltre a una segnaletica che richiami i conducenti a non fidarsi delle indicazioni dei segnalatori digitali ha impiantato un sistema di cartellonista che fornisca la stessa indicazione a Google per creare un sistema virtuale di informazione corretta.
“Il problema era importante e costante – ha affermato la Enza Maria Pagliara, comandante dei Vigili urbani di Quiliano – perciò abbiamo sistemato una serie di cartelli lungo tutte le strade di accesso a Cadibona e anche nel centro storico di Quiliano e lungo via Tecci. Come sistema di intervento – ha precisato la comandante dei Vigili – preferisco la prevenzione e cerco di mettere in atto tutti i sistemi più adatti e funzionali a bloccare simili inconvenienti. Contravvenzioni o sistemi coercitivi devono essere applicati soltanto in casi di mancanza di rispetto o menefreghismo. Pertanto abbiamo cercato di intervenire con l’informazione, la correzione e il controllo. Google – ha concluso – è in grado di leggere queste informazioni e speriamo che con il tempo, gradualmente questa piattaforma e gli altri sistemi informativi si adeguino alle nostre segnalazioni e casi come quelli accaduti recentemente non facciano più parte del nostra casistica”.
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