Crescere un albero di Albicocca di Valleggia richiede una cura costante e mirata.
Tutti gli sforzi possono andare persi se non si parte letteralmente dalle radici, valutando il tipo di terreno e quindi gli innesti adatti per avere un albero da frutto sano e produttivo.
Prosegue il viaggio alla scoperta dell’albicocca di Valleggia, dopo averne scoperto le caratteristiche principali, con Giovanni Minuto, direttore del Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola
ARIANNA CODATO
«L’albicocca di Valleggia è una varietà molto simile a quelle più vigorose presenti sul mercato – racconta Giovanni Minuto – e grazie all’uso di portinnesti a loro volta forti crescerà con rapidità e potrà essere molto produttiva. Per questo quando si effettua un innesto di una varietà commerciale si deve sceglie una varietà ad accrescimento rapido che gradisce terreni profondi e sciolti ma che si adatta anche a luoghi argillosi come quello che si trova ad esempio a San Pietro in Carpignano».
Una volta messa a dimora la pianta saranno necessari due interventi diversi nel corso degli anni.
«Nel tempo saranno necessarie due tipologie di potatura – prosegue Minuto – Una nei primi anni di vita, spuntando l’asse vegetativo verticale a 60/90 centimetri di altezza per far partire poi dalle tre alle cinque branche dandogli così la conformazione tipica. Seguita poi dalla potatura di produzione, mirata a lasciare un numero elevato di gemme dell’anno precedente da dove si origineranno i fiori e i frutti. Si possono anche avere gemme miste con le foglie ma sarà menu produttiva la pianta».
L’uso dei portinnesti è utile per rendere adattabile la pianta alla tipologia del terreno, fondo valle alluvionale o più compatto in collina.
«Anche per questo l’albicocca di Valleggia è molto adatta alle caratteristiche mutevoli dei territori Liguri tra fondi valle alluvionali e terrazzamenti e altipiani con tipologie limose e argillose questo valorizzando sempre le particolarità tipiche del prodotto».
Giovanni Minuto agronomo, è un esperto che può vantare nel suo curriculum interventi di portata europea, direttore del CeRSAA, il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Assistenza Agricola fondato ad Albenga dalla Camera di Commercio di Savona, nonché rappresentante del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Agronomi.
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