L’albicocca di Valleggia ha segnato un’epoca.
MARIO MUDA
Fluviale ha invaso mercati e case, diventando un segno dolce e distintivo delle estati di sempre, non solo a Quiliano, ma in tutto il Savonese e in regione e, dai racconti, anche nel Nord Italia con qualche scollinamento persino in Europa. Poi le mode, le scelte, la mancanza di programmazione hanno tagliato prospettive e successi ed ora l’albicocca di Valleggia riparte. Le associazioni di categoria, gli imprenditori, gli agricoltori che sono gli imprenditori di se stessi, con la regia dell’amministrazione comunale tentano di recuperare il tempo, ma soprattutto gli spazi perduti. Se l’albicocca fosse abbondante non avrebbe problemi di smercio, ma gli alberi sono pochi e le stagioni sempre più infelici. Quali prospettive ci sono per l’emblema di un intero sistema agricolo come quello di Quiliano? Ampliare le coltivazioni, allargare il numero degli addetti, migliorare raccolta, potenziare smercio e utilizzo, studiare nuovi sistemi di conservazione. Queste alcune delle ricette.
Ecco alcuni degli interventi che arrivano dopo una ripartenza che investe tutti i settori e che qui ha un sapore del tutto diverso e anche più significativo che è quello di una rinascita.
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