Nel 2019 la Liguria cresce e supera il 53% per la raccolta differenziata, Savona è seconda in classifica e Quiliano si pone fra i comuni più virtuosi in assoluto con oltre l’80 per cento di raccolta.
ELENA GIANASSO
Una posizione di prestigio che condivide con altri centri da Rialto che è leader con il 90,36%, a Garlenda, Follo, Vendone, Bormida, Riccò del Golfo, Leivi, Villanova d’Albenga, Carrodano, Carro, Ameglia, Balestrino, Altare, Ortovero, Albisola Superiore, Rocchetta di Vara, Osiglia, Santa Margherita Ligure, Giustenice, Cairo Montenotte, Riva Ligure, Tovo San Giacomo, Beverino, Erli, Pallare.
Complessivamente la provincia della Spezia consolida il suo primato con una raccolta differenziata al 73,90% (+4,4% rispetto all’anno precedente), segue la Provincia di Savona, al 62,82% (era al 61,24% nel 2018).
Il balzo in avanti è dovuto principalmente all’introduzione della raccolta di prossimità, con bidoni ad accesso controllato, rispetto alla precedente modalità di raccolta stradale. Tra il 2018 e il 2019 sono comunque 32 i comuni che hanno fatto riscontrare una crescita di oltre 10 punti percentuali.
A questo proposito il Comune di Quiliano ricorda che in questo particolare momento, al fine di evitare assembramenti i sacchetti per la raccolta differenziata vengono distribuiti dall’Ufficio Ambiente in giorni prestabiliti, occorre telefonare in comune chiedere e concordare le modalità di ritiro.
PIÙ È DIFFERENZIATA PIÙ RISPARMI
Sono invece 56 i Comuni virtuosi con un tasso di produzione pro capite molto basso, inferiore del 30% rispetto alla media regionale di 533 kg per abitante e che, pertanto, non si vedranno applicare l’addizionale del 20% sull’ecotassa sui conferimenti in discarica dei rifiuti.
“I risultati accertati dall’Osservatorio ligure sui rifiuti sulla raccolta differenziata dei Comuni liguri nel 2019 – afferma l’assessore regionale al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone – confortano sulla continua crescita della raccolta differenziata e del tasso di riciclaggio e recupero sul territorio ligure. I dati dell’anno che si sta per concludere saranno certamente influenzati dall’emergenza epidemiologica Covid-19, ma la tendenza positiva appare ormai consolidata. Bisogna agire sulla riduzione dei rifiuti da smaltire e, al contempo, completare rapidamente la realizzazione dell’assetto impiantistico previsto dalla pianificazione regionale, sia relativamente alla frazione indifferenziata sia alle filiere di recupero delle frazioni differenziate. Purtroppo sono ancora molti – conclude l’assessore regionale – i rifiuti che devono essere inviati a trattamento e recupero fuori regione, con costi ambientali ed economici legati ai trasporti e a carico delle comunità locali”.
PER I PIÙ VIRTUOSI ANCHE SGRAVI FASCALI
Grazie all’impulso dato dal 2015 da Regione Liguria con una revisione del quadro normativo, l’introduzione di un’addizionale a carico dei Comuni che non raggiungono il 45% di raccolta differenziata e, al contempo, la distribuzione a tutti i Comuni, tramite le Province, di oltre 7 milioni di euro per programmi di potenziamento della raccolta differenziata, a livello regionale, sono già 120 i Comuni che hanno raggiunto e superato l’obiettivo del 65%: erano stati 110 del 2018, 100 del 2017, 63 del 2016 e 32 del 2015.
Sulla base della legge regionale del 2015 tutti i Comuni che hanno superato il 65% di raccolta differenziata hanno diritto allo sgravio fiscale per il conferimento in discarica della frazione residua, articolato in fasce di risultato, dal 30% al 70% dell’importo base. I Comuni che non hanno raggiunto i risultati prefissati dalla legge regionale dovranno versare entro il 31 dicembre prossimo il contributo previsto, diminuito di oltre il 50% rispetto al 2018 (356.100 euro complessivi nel 2019 rispetto ai 774.069,50 del 2018, in calo del 54%) in virtù dei buoni risultati raggiunti dalla gran parte dei Comuni liguri.
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