Ammirare una cascata, sentirne il fragore suscita sempre emozioni, meraviglia, stupore. Soprattutto se dietro a essa si nasconde una leggenda. Questo contribuisce a rendere più suggestivo un percorso e a valorizzare un paesaggio. Un po’ di magia dà sapore alla vita.
SABRINA ROSSI
La cascata della Donaiola si trova in una valletta dell’entroterra di Quiliano dopo un percorso sia dalla strada dei Molini sia da Montagna. Per i boschi ricchi d’acqua e di vegetazione è molto conosciuta, ed ha un qualcosa di straordinario. Sbuca da una ricca vegetazione, quasi per essere protetta, con i suoi quindici metri di salto ed un piccolo lago di acqua cristallina.
Perché di questo nome, Donaiola, da cosa deriva, quale il significato? Tutto inizia da una leggenda.
Secondo la tradizione popolare tanti anni fa una bellissima fanciulla di nome Usanna viveva a “Viarasca”, l’attuale Montagna.
Amava un giovane contadino, Pellegrino, il quale un giorno, stanco di dover pagare i pesanti dazi che il castellano Anselmo imponeva ai suoi sudditi, si rifiutò di obbedire agli ordini.
Anselmo, di fronte a tale disobbedienza, inviò le sue guardie per catturarlo.
Il giovane venne arrestato e portato in catene lungo il sentiero del torrente Danè per essere rinchiuso nel castello di Pomo.
Usanna, desiderosa di vedere ancora una volta il suo amato, salì su un masso sotto il molino della “Donea”. Quando vide Pellegrino passare tra i soldati, si sporse per poter salutarlo, scivolò e precipitò.
Per magia, dalla roccia fuoriuscì un grosso getto d’acqua, così grande da formare un lago per accogliere e salvare la povera fanciulla. Da quel giorno, il luogo venne chiamato “Cascata della Donaiola”, in ricordo della bellissima giovane che, per salutare il suo amato, rischiò la vita, ma venne salvata dalle acque.
Dopo la vicenda, una rivolta di contadini cacciò Anselmo, liberò Pellegrino e da quel momento i due innamorati poterono ricongiungersi.
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