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QUATTRO ALTERNATIVE ALLA SPIAGGIA

La strada dei cinque ponti, il Teccio del Tersé, il Castello di Pomo: ruscelli, cascate e boschi ombrosi dell’entroterra di Quiliano. Week end tempo ballerino, spiaggia o non spiaggia? Ci faranno entrare in acqua o ci bloccheranno sul bagnasciuga? L’aspirante bagnante sfoglia la margherita mentre molti altri hanno già scelto la…margherita. E così, come domenica […]

La strada dei cinque ponti, il Teccio del Tersé, il Castello di Pomo: ruscelli, cascate e boschi ombrosi dell’entroterra di Quiliano.

Week end tempo ballerino, spiaggia o non spiaggia? Ci faranno entrare in acqua o ci bloccheranno sul bagnasciuga? L’aspirante bagnante sfoglia la margherita mentre molti altri hanno già scelto la…margherita.

E così, come domenica scorsa, sono stati in molti ad andare all’assalto di laghi, rivi e penombre boschive, anche in questo week end saranno in molti a cercare conforto, pace e ombra all’interno dei percorsi che l’entroterra savonese offre in grande quantità e con ampia possibilità di scelta.

Non è un mistero che la zona di Quiliano sia ricca di opportunità che vengono esaltate dal clima e dalla situazione. Domenica scorsa si è verificato l’assalto al percorso della Donnaiola, uno dei più freschi, suggestivi e interessanti dei dintorni savonesi.
L’amministrazione di Quiliano segnala che le opportunità di frequentazione dei boschi di propria pertinenza, all’altezza delle potenzialità di richiamo ed evocative della cascata della Donnaiola, sono numerose e invita residenti e turisti a percorrere altre strade e a non lasciarsi condizionare dai percorsi tradizionali.

Ecco così alcuni suggerimenti da seguire, di volta in volta, per poter andare al fresco e al contatto della natura, in tranquillità, potendo rispettare tutte le norme di legge per la sicurezza sanitaria.
I suggerimenti  per questo volta sono tre: la strada dei cinque ponti (della quale, come anticipazione, diamo foto e un bellissimo video a volo di libellula realizzato da Matteo Bonello), il Teccio del Tersé e il Castello di Pomo.

Buona camminata e, intanto, buona visione.

Ecco i percorsi che vi consigliamo:

MONTAGNA – RIO TREXENDA – TAGLIATE

Segnavia: Rombo rosso pieno / Tempo percorrenza: ore 02.30 – 03.00 / Dislivello: 391 m. / Quota massima: 647 m.

IL PERCORSO:

L’itinerario parte dalla piazza di Montagna (Veirasca) e dopo aver aggirato le ultime case, prosegue su asfalto sino ad incontrare, nel gomito di un tornante, una larga strada sterrata a destra. Abbandoniamo l’asfalto che sale verso il Cervaro e ci immergiamo in un bel bosco ceduo di castagni selvatici.

Dopo un breve tratto, lasciamo sulla destra una ripida strada asfaltata che sale da Lanrosso superiore (costruita in seguito all’alluvione del 1992, per togliere dall’isolamento la borgata del Cervaro ed il cimitero di Montagna).
Seguiamo la via più marcata, praticamente pianeggiante, fino a raggiungere la Cà de Gumbe, nei pressi della quale, sulla sinistra troviamo un sentiero che sale alla Colla di San Sebastiano. Proseguiamo notando sull’altro versante della vallata, in bella evidenza sul crinale, il Monte Baraccone, il Bricco delle Brughe ed il Monte Alto; a fondo valle le case della Trexenda, tuttora abitate.

Raggiungiamo così il primo dei “Cinque Ponti”, restaurati nel 1994 con un importante finanziamento della CEE, come itinerario escursionistico di collegamento con l’A.V.M.I. (Alta via dei Monti Liguri) fra il terzo e il quarto ponte, sono ancora visibili i resti della falegnameria De Mari, un opificio appartenuto alla nobile famiglia savonese e funzionante grazie alla forza dell’acqua. Qui la natura ha mantenuto intatta tutta la sua bellezza e la sua intensità emotiva.

Troviamo un bivio, prendiamo a destra, oltrepassiamo l’ultimo ponte. Qui la strada è attualmente molto danneggiata e il sentiero si fa più stretto e ripido, lasciamo il corso del rio Trexenda e raggiungiamo la cascina del Poggio Mezzano (a destra), continuando invece a salire sino a raggiungere la strada delle Tagliate.

ROVIASCA – TECCIO TERSÈ – ROCCHE BIANCHE

Segnavia: croce rossa / Tempo percorrenza: ore 02.30 – 03.00 / Dislivello: 442 m. / Quota massima: 650 m.

IL PERCORSO:

Appena oltrepassata la chiesetta di Roviasca, si prende per un viottolo stretto fra una casa bianca restaurata di recente e un muro a secco, sino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata e si prosegue quindi per le case di Villanova. Incontriamo diversi bivi e per tre volte proseguiamo a sinistra, poi due volte a destra, seguendo sempre la strada principale sino a raggiungere il “Teccio del Tersé”, antico seccatoio per castagne usato nell’ultima guerra come base dai primi partigiani e recentemente restaurato a cura del Comune di Quiliano e dalle locali sezioni dell’ANPI.

Proseguendo, la strada diventa un sentiero circondato da un vecchio bosco di castagni, incontriamo un bivio: a sinistra si va alla casa padronale della tenuta delle Tagliate, segnavia un triangolo vuoto rosso, a destra, in costante salita, troviamo prima due antichi seccatoi e poi in posizione dominante, ma ormai sepolta dai rovi, la “Cà della Suntina”. Siamo sul Bricco delle Brughe e in breve raggiungiamo il prato della Colla del Termine. Da qui, una bella strada pianeggiante immersa in uno splendido bosco di faggi, arriviamo alle Rocche Bianche.

QUILIANO – LE ROCCHE DEL CASTELLO

Segnavia: X rossa / Tempo percorrenza: ore 01.00 – 01.15 / Dislivello: 240 m. / Quota massima: 280 m.

IL PERCORSO:

Il sentiero parte da Quiliano, in via XXV Aprile, al civico n°8, all’incirca di fronte al campo sportivo, sull’altra sponda del torrente omonimo.
È la vecchia strada comunale che raggiunge, in breve, attraverso un fitto bosco di pini, la frazione di Quilianetto (quota 160 mt.) dove troviamo una fontanella e un telefono pubblico.
Di seguito, dopo un breve tratto in falso piano su asfalto, prendiamo a sinistra per un sentiero malagevole ed ingombro di rami e raggiungiamo in breve una zona prativa a quota 230 metri.
Da qui, per vaghe tracce di sentiero, si raggiungono i ruderi dell’antico castello di Pomo (alcuni storici lo fanno risalire al 650 in seguito all’invasione dei Longobardi, altri al 967, fatto costruire dal marchese Aleramo, contro gli invasori Saraceni).
Inutile dire che dalla cima (quota 280 metri) si domina l’intera vallata di Quiliano. Volendo, si può raggiungere la borgata della Faja, quindi la Rocca dei Corvi.

ROVIASCA – TAGLIATE – COLLA SAN GIACOMO

Segnavia: Triangolo rosso pieno/ Tempo percorrenza: ore 03.30 – 04.00 / Dislivello: 576 m. / Quota massima: 796 m.

IL PERCORSO:

Il nostro sentiero parte da Roviasca, appena superata la chiesa e la piazzetta che le è antistante. Si prende per un viottolo sulla sinistra e, passato l’archivolto di una vecchia casa, ci si lascia alle spalle l’abitato. Si incrocia ancora una volta la strada asfaltata e, seguendo il segnale, si prosegue a destra, arrivando nei pressi della cascina della Noxetta.
Usciti dal bosco di castagni inselvatichiti, incontriamo ora dei bei prati e quindi un bivio che proseguiremo a destra, verso un rustico ristrutturato. Sbuchiamo sull’ampia strada sterrata che in breve ci porta al forte del Baraccone (quota 648 metri), costruzione che risale alla metà del 1600 e che fu eretta per far cessare le continue e reciproche scorribande nei boschi di Quiliano e Altare, da parte dei rispettivi abitanti.

Siamo sull’Alta Via dei Monti Liguri, importante itinerario che percorre sullo spartiacque tutta la Liguria e che presto farà parte di un sentiero che collegherà le Alpi alla Sicilia. Da qui, proseguendo, raggiungiamo il crocevia della Colla del Termine (quota 650 metri).
Si lasciano a sinistra i sentieri che portano rispettivamente alla colonia estiva della parrocchia di Valleggia, quello che in leggera discesa torna a Roviasca passando dal Teccio del Tersé e, a destra, quella più importante che ci porta ad Altare.
Si prosegue per una bella carrareccia, praticamente in piano, lasciando a destra il bivio con l’Alta Via dei Monti Liguri; raggiungiamo, sempre su una larga strada in terra battuta, la Cà Nuova e, quindi, proseguendo, troviamo un bivio; prendiamo a destra per un’importante carrareccia in leggera salita e raggiungiamo la Colla di San Giacomo, aggirando le pendici del Monte Alto (956 metri).

 

 

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