Sabato dalle 16,45 da Finale Ligure a Varazze con il centro sull’arenile di Savona, nella zona delle Fornaci, giornata di mobilitazione generale contro il rigassificatore, quando turisti e abitanti saranno chiamati a formare una catena umana per dimostrare il loro dissenso all’installazione di un impianto imposto dal Giovanni Toti. È un modo eclatante e corretto per protestare contro la decisione della Regione e del presidente Toti di sistemare un rigassificatore al largo di Savona e che ha visto la netta presa di posizione, per primo del Comune di Quiliano e del sindaco Nicola Isetta che sin da subito, l’anno scorso, ha contestato il provvedimento. Un’assemblea pubblica al Teatro di Valleggia ha dato il via alla contestazione a cui via via hanno aderito gli altri Comuni e i comitati civici.
“La catena umana dello scorso anno contro il rigassificatore davanti a Savona – dicono gli organizzatori- Fu una protesta che convinse la politica locale a mobilitarsi contro il progetto e alle successive azioni».
Sabato la catena umana dovrebbe arrivare fino alle spiagge di Finale dove il sindaco Angelo Berlangieri ha ribadito la propria contrarietà confermando la linea di quando era presidente dell’Unione industriali di Savona e a Varazze, ma naturalmente il centro sarà a Savona alla Fornaci dove ha sede il comitato contro il rigassificatore e le Albissole.
RITORNA LA CATENA UMANA
Sabato dalle 16,45 da Finale Ligure a Varazze con il centro sull’arenile di Savona, nella zona delle Fornaci, giornata di mobilitazione generale contro il rigassificatore, quando turisti e abitanti saranno chiamati a formare una catena umana per dimostrare il loro dissenso all’installazione di un impianto imposto dal Giovanni Toti. È un modo eclatante e corretto […]
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