Partire dalle città, anche piccole per rilanciare l’economia e per pensare a una nuova normalità. All’incontro on line promosso da Francesco I anche Quiliano.
SABRINA ROSSI
Papa Francesco in preparazione della Marcia Assisi-Perugia in programma per l’autunno e organizzata per sostenere l’economia della cura e della fraternità oggi ha promosso un laboratorio online per affrontare la crisi economica che aveva come argomento base: “La città per l’economia, la Crisi post Covid-19: una migliore normalità, non una nuova normalità”.
Così oggi dalle 10.00 alle 13.00 su ZOOM e Facebook (Pagina MarciaPerugiaAssisi) si è tenuto un originale laboratorio online per affrontare la crisi economica partendo dalle città. “Le Città per l’Economia di Francesco”, un incontro a cui erano invitati una settantina di amministratori pubblici di tutta Italia fra i quali il sindaco di Quiliano Nicola Isetta e l’assessore Nadia Ottonello.
RIPARTIRE DALLA CITTÀ
“Per dare risposte concrete ai problemi che la gente deve affrontare dopo il coronavirus è necessario ripartire dalle città, piccole e grandi”. Questo il segnale che è partito dagli organizzatori della marcia e che è stato rilanciato a tutti gli amministratori.
“E’ qui – si è ribadito nel laboratorio on line – che si esprimono quasi tutti i problemi economici, sociali e ambientali. Ed è qui che tutti i giorni le persone costruiscono la propria vita e cercano le soluzioni ai propri problemi. Il principio da seguire è il principio di sussidiarietà: le risposte migliori si danno partendo da dove vive la gente. Servono risposte di prossimità”.
“La crisi è grave – hanno ribadito gli organizzatori rilanciando il pensiero del Papa – Se davvero non vogliamo “lasciare nessuno indietro”, servono l’impegno, il protagonismo e la collaborazione più ampia. Anche per questa ragione dobbiamo ripartire dalle città, anche quelle piccole. Perché, per quanto estesi siano i problemi, bisogna localizzare e personalizzare le risposte cercando di utilizzare tutte le risorse e le energie positive che sono patrimonio di ogni comunità locale, in uno spirito di collaborazione senza confini”.
PENSARE ALLA CATEGORIE PIÙ DEBOLI E AI GIOVANI
“Non ci sono politiche di sviluppo nazionali o europee che possano ignorare lo sviluppo locale territoriale – è una delle affermazioni che sovente Nicola Isetta ha rilanciato in più occasioni”.
“Per questo l’Italia e l’Europa devono tornare ad investire sulle città e sui territori – ha sottolineato il sindaco – Ogni città e ogni territorio devono essere considerati come un laboratorio a cielo aperto e bisogna rafforzare le capacità degli Enti Locali di rispondere efficacemente ai bisogni essenziali dei propri cittadini e in particolare dei più vulnerabili. Bisogna sviluppare un’economia più sociale e solidale, per favorire il protagonismo fattivo dei giovani, per promuovere il diritto costituzionale al lavoro di tutti”.
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