Aprendo le pagine dei giornali, oppure scorrendo siti specializzati si possono notare l’annuncio di spettacoli, iniziative, progetti.
Ogni giorno inseguendo il fantasma di un’estate come era, si cercano o si effettuano proposte per cercare di recuperare lo spirito dell’estati degli anni scorsi, quando le vacanze erano la vetrina per attrarre turisti e motivare residenti. Le finalità erano l’economia, lo svago, il divertimento. Molte delle notizie, oggigiorno, vengono presentate con enfasi, ma poi la realtà delle cose si riduce sia per l’effettiva portata delle proposte sia per la ridotta possibilità di partecipare.
I dati del Covid 19 invitano a una sorveglianza prudente, a non lasciarsi travolgere dall’enfasi, mentre si sono inasprite le metodologie di controllo da parte degli stessi operatori turistici ed esercenti. Esistono più buon senso e attenzione alle regole rispetto a quello che certe immagini di folla compulsiva lascino trapelare.
E questo senza eccessive rinunce o a divieti esasperati.
Qualche Comune dove il rapporto fra esercenti e amministrazione non è entrato in sintonia ha registrato vistosi flop organizzativi, creando un senso di delusione e di dispetto.
Quiliano che negli anni ha messo in campo rapporti intensi e corretti con i propri partner e che può godere di strutture e situazioni logistiche di assoluta qualità, ha retto meglio di altri contesti sia l’ondata del Coronavirus, sia la gestione dell’emergenza, sia la lenta, faticosa, ma positiva opera di ricostruzione dei percorsi sociali che si stanno realizzando.
La decisione di non rinunciare alla “Festa dell’albicocca”, non è stata una scelta facile, raccontarla con nuove tecnologie poi si sarebbe potuta rivelare un flop: un pubblico particolare quello legato all’agricoltura, che forse avrebbe potuto non gradire un cambio di marcia così repentino: meglio forse rinunciare che cambiare registro. I dati di ascolto per una cerimonia tutto sommato fredda, particolare, scarna, sono straordinari per il tipo di informazione irradiata e il tipo di utenza sollecitata. La decisione di allestire un point per rendere più accessibili i video realizzati sul territorio quilianese non ha dati di riscontro numerici, ma attestazioni diffuse di gradimento. Ma sono sicuramente significativi di una realtà territoriale operativa, concreta e attiva gli stage di Ginnastica Ritmica, di Calcio, gli Educamp con protagoniste sette discipline sportive che hanno radunato centinaia di ragazzi coinvolti e motivati. Gli spettacoli (l’omaggio a Lucio Battisti, il concerto del mandolinista Carlo Aonzo, il teatro dell’Erba Matta), tutti riuscitissimi, di richiamo e assoluto prestigio, con un seguito di spettatori in remoto che, anche in questo caso, hanno raggiunto numeri elevatissimi in un’estate nata orfana per decreto, sono il segno di un lavoro costante, costruttivo, corretto.
Il saper interpretare i tempi e organizzare controproposte adeguate ai tempi, utilizzando gli strumenti a disposizione, essere in grado di gestire l’esistente, l’andare avanti, nonostante le limitazioni – giuste comprensibili, doverose – della salute pubblica e della prevenzione. E tutto questo mentre il cammino della ripresa va avanti con iniziative che portano al recupero dei percorsi out door, del rilancio turistico con l’apertura di un centro di informazione specifico, di nuovi lavori pubblici grandi e piccoli per la sistemazione della città, mentre la biblioteca ostinatamente produce laboratori ogni settimana, arte e musica, per i più piccini, sfornando indicazioni per una lettura aggiornata per aiutare tutti a crescere. Sembrano piccoli numeri invece sono piccole deliziose tessere di un grande, immenso mosaico, che visto dall’alto e nel suo insieme, lascia stupiti ed entusiasti. Non è stato costruito in giorno, ma è patrimonio di tutti.
Esiste un sentimento con cui si contraddistingue in questo momento Quiliano ed è quello della fierezza.
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