Informazione web della Comunità di Quiliano

free wifi quiliano

P.zza Costituzione
Biblioteca

LA PROTEZIONE CIVILE SI POTENZIA

8 volti, 8 idee, 8 passioni.  Sono otto i giovani che, tra vari enti locali che hanno aderito al bando, hanno scelto di abbracciare il progetto CRI e dal primo maggio 2021 hanno aderito al Servizio civile presso la CRI Vado Ligure-Quiliano. SHARON TEMPESTINI Sono giovanissimi i ragazzi del nuovo Servizio civile presso la CRI […]

8 volti, 8 idee, 8 passioni.  Sono otto i giovani che, tra vari enti locali che hanno aderito al bando, hanno scelto di abbracciare il progetto CRI e dal primo maggio 2021 hanno aderito al Servizio civile presso la CRI Vado Ligure-Quiliano.

SHARON TEMPESTINI

Sono giovanissimi i ragazzi del nuovo Servizio civile presso la CRI Vado Ligure-Quiliano che ha come obiettivo quello di dedicarsi all’area di inclusione sociale e della protezione civile. Il più giovane è Simone con i suoi 19 anni mentre la più grande è Alla, 27 anni. Gli altri componenti sono Giulia, Manuele, Pietro, Eugenio, Chiara e Greta. Questi giovani, come tutti alla loro età, hanno passioni e hobby differenti che li caratterizzano. Simone è un ragazzo sportivo alla quale piace allenarsi e andare in moto, anche Manuele e Pietro sono ragazzi che non amano essere sedentari, il primo durante la settimana si allena e nei week-end fa l’arbitro nelle partite di calcio, il secondo ha la passione del volontariato, infatti, oltre ad essere consigliere comunale, è un attivo membro da anni nella protezione civile di Quiliano e quando può si dedica all’escursionismo per “vivere il posto”. “Anche a me – interviene Eugenio – piace il calcio, anzi, quando giocavo avrei voluto farne un lavoro ma a causa di una serie di problemi non ho potuto. Oggi, mi limito a giocare a calcetto con gli amici. Però, a differenza di Pietro, non mi piace troppo camminare, preferisco di più gli ambienti al chiuso, come casa mia, per giocare ai videogiochi”. Non solo i ragazzi sono degli sportivi, Alla ha l’hobby della pole dance, del pattinaggio e del campeggio che condivide con la sua bambina nei momenti liberi. Ma come in tutte le “famiglie” che si rispettano, la varietà predomina. “Io – prende la parola Greta – sono il loro opposto. Rifiuto tutto ciò che possa richiamare sport e fatica. Ho molte, troppe passioni che vanno da settori più finanziari come l’agente immobiliare e le azioni in borsa alla vena artistica e linguistica”. Vena artistica che condivide sia con Chiara che con Giulia, la prima studia recitazione e canto mentre la seconda suona la chitarra e detiene un gruppo dove mette in pratica il proprio estro artistico.

Perché hanno scelto la CRI

“Ho scelto Croce Rossa – spiega Eugenio – perché in molti mi hanno parlato dell’ambiente interno. Raccontavano che entrando in CRI avrei potuto trovare un ambiente famigliare, tranquillo dove interagire con diverse persone e crescere”. Questo è il pensiero che accomuna tutti gli otto ragazzi ma per alcuni questa è stata una scelta presa a seguito di esperienze personali avvenute durante il periodo Covid. “Mi ero iscritto all’Università di ingegneria informatica – racconta Simone – ma a causa delle lezioni online non riuscivo a seguire, mi mancava interagire con gli altri, così, ho deciso di provare l’ambito del Volontariato per poter avere un contatto umano e espandere i miei confini aiutando le persone che hanno bisogno”. “Anche io, come lui – prende parola Alla – ho fatto richiesta per poter aiutare chi ha bisogno. Soprattutto perché, avendo io stessa fatto il Covid sono dovuta rimanere in quarantena, so cosa stanno provando e mi piacerebbe poter fare qualcosa per alleviare le loro sofferenze”. “Io condivido tutto ciò che è stato detto – vuole aggiungere Greta – ma per me, entrare in Croce Rossa vuol dire poter mettere da parte tutti i pensieri che giornalmente mi assillano per poter apportare il mio contributo in modo lucido. Vedo questa opportunità in primis come un aiuto a me stessa”.

Cosa si aspettano da questo percorso?

Il percorso da loro intrapreso è appena all’inizio ma ognuno di loro è entrato con delle speranze ben precise. Generale è l’idea di avere la possibilità di giungere a una crescita personale e a un arricchimento del proprio bagaglio culturale. Oltre a questo, però, alcuni di loro hanno delle aspettative che hanno uno scopo più sociale. Chiara si è da poco trasferita in Liguria e vorrebbe poter conoscere e instaurare relazioni con le persone che incontrerà per potersi integrare in un ambiente a lei ancora estraneo. Come lei, anche a Eugenio piacerebbe trovare relazioni che vadano anche al di fuori di Croce Rossa. “Io – si fa coraggio Giulia – sono una ragazza estremamente timida e mi piacerebbe, anzi voglio, stando qua, avere una crescita personale per poter diventare più estroversa”.

Il primo addio

Il Servizio civile è iniziato da un mese e già uno degli otto ragazzi, Manuele, deve abbandonarlo per motivi personali. “Mi rincresce – afferma Manuele – dover lasciare già questo percorso. Ho trovato lavoro e per una serie di motivi non posso continuare. Nonostante ciò, però, anche se sono in CRI da un mese ho potuto vedere un ambiente molto bello e per questo motivo ho deciso che continuerò ad essere un Volontario e concludere i diversi corsi che mi verranno proposti. Il mondo del volontariato è molto intrigante sotto vari aspetti e non voglio abbandonarlo”.

 

Articoli correlati

Di