Domenica 17 marzo alle ore 21 andrà in scena “L’imbuto cosmico” al Teatro Nuovo di Valleggia
Per la rassegna del Teatro Nuovo di Valleggia domenica 17 marzo alle ore 21 andrà in scena “L’imbuto cosmico”, spettacolo presentato dalla Compagnia “I VIANDANTI SUL MARE”. Una commedia brillante dell’autore Michele Carnevale, con la regia di Lorenzo D’Agata e Angelo Galdi.
Una suocera arcigna, un portiere condominiale stralunato, un idraulico disonesto e un manager spietato, fanno da cornice alle grottesche giornate di Roberto Taviano, un artista napoletano squattrinato, che vive una situazione economica e matrimoniale sull’orlo di una crisi di nervi. Per salvare la relazione e non essere sfrattato ha una sola chance: vendere “L’ imbuto cosmico”, la sua ultima opera. Riuscirà prima o poi a dare una svolta alla sua vita? L’occasione si presenta in uno scoppiettante weekend, in un’atmosfera surreale da “Fuori orario.” La commedia si sviluppa in un crescendo di equivoci, amarcord, incontri inattesi, senza mai perdere un colpo, trascinando il protagonista in un finale magico e sorprendente. Un’occasione per riflettere, divertendosi, sulla necessità di una considerazione maggiore del lavoro artistico nella società odierna.
Il testo mette in luce, in modo leggero, il disagio continuo nello stare al mondo che caratterizza la vita di chi non si adegua agli schemi. In questo caso il protagonista, Roberto Taviano, scultore e scrittore, non riesce a vendere le sue opere d’arte e a sbarcare il lunario. Questo gli causa dissapori in famiglia, vivendo a casa della suocera a sue spese e con la moglie che vorrebbe trasformare un marito alienato e poco attento in un appiglio sicuro. Perché Roberto non vende le sue opere d’arte? Non arriva alla gente? O i messaggi che esprime sono troppo profondi e complicati? Non importa. Il dramma di ogni uomo è comunque e sempre quello di non essere capito a fondo. Anche quando viene osannato dalla società, ci sarà sempre l’equivoco che la gente ami il suo avatar che rappresenta il successo economico della persona e non i suoi valori. C’è allora spazio solo per stereotipi, logiche di marca e per il dio denaro? Mai per esprimere se stessi? O queste sono solo scuse, giustificazioni per la propria ostinazione a non voler cambiare, migliorare, aggiustare il tiro, adottare un linguaggio universale che racconti i problemi di tutti, non solo il proprio microcosmo? Tutti i personaggi che Roberto incontra in questo scoppiettante weekend, hanno una reazione diversa alla realtà imposta dalla società consumistica e blastano Roberto per il suo eccessivo idealismo perché si sentono più sicuri. Sono veramente sicuri? O vogliono apparire cosi davanti a se stessi e agli altri per ottenere un po’ d’affetto? Se avessero semplicemente rinunciato a esprimersi incasellandosi da subito in un’arida routine? Emerge comunque anche nell’adeguamento al sistema, attraverso i personaggi che orbitano attorno al protagonista, la solitudine di certi ambienti finti, il vuoto esistenziale dei beni materiali come proiezioni dei veri bisogni, che non possono sostituire il calore di un’imperfetta famiglia, la ricerca continua del benessere spirituale. La regia passa da una gag all’altra senza lasciare spazio a troppi interrogativi che insorgeranno in un secondo momento nello spettatore. La commedia agro-dolce, nonostante i molti temi toccati, raggiunge l’obiettivo di far sorridere il pubblico per tutta la durata dello spettacolo conducendolo verso un inaspettato finale.
Info e prenotazioni: Direttrice artistica Bruna Taraddei 338/1131893 – 019/886390
Ingresso: Intero 12 euro, Ridotto 10 euro
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