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LARS KEPLER L’UOMO DELLO SPECCHIO Riccardo Bianco nato nel 1989, risiede a Quiliano, ma è di Savona. Autore lui stesso, è stato finalista in premi letterari. Ha pubblicato “Ci scusiamo per il disagio” che è la sua prima collezione di racconti autopubblicata, ma anche racconti brevi come “Nata sulla Luna”, “La casa in affitto” “Stasera […]

LARS KEPLER

L’UOMO DELLO SPECCHIO

Riccardo Bianco nato nel 1989, risiede a Quiliano, ma è di Savona. Autore lui stesso, è stato finalista in premi letterari. Ha pubblicato “Ci scusiamo per il disagio” che è la sua prima collezione di racconti autopubblicata, ma anche racconti brevi come “Nata sulla Luna”, “La casa in affitto” “Stasera cucino io”. Questa volta sceglie un giallo ” nordico” dalle trame avvincenti e dai personaggi molto ben descritti e che tengono la scena. Un libro corposo che si fa leggere tutto d’un fiato. Provare per credere.

LARS KEPLER

L’UOMO DELLO SPECCHIO

I MIEI PERCHÈ

RICCARDO BIANCO

Ammetto che nell’articolo precedente avevo detto che d’estate i “mattoni” sono meno sopportabili e oggi invece vi parlo di un libro di ben cinquecentocinquanta pagine. La contraddizione fa parte dell’animo umano e neanche io faccio eccezione. Eppure il romanzo che ho in mente ha un tipo di lettura talmente frenetica che vi sembrerà di leggere solo un opuscolo di poche pagine.

Lo stile dello scrittore è immediato, rapido, impattante: da togliere il fiato. Utilizza tante frasi brevi che si susseguono accelerando il decorso del racconto, complice ovviamente una trama intricata e in crescendo di eventi.

L’autore è Lars Kepler, in realtà pseudonimo di una coppia di coniugi svedesi, entrambi giallisti, che hanno unito le loro forze e i loro stili per dare vita ad una serie di romanzi affascinanti, tanto da essere paragonati ad un altro mostro sacro dei gialli svedesi: Stieg Larsson il padre della saga di Millenium. Da “Uomini che odiano le donne” in avanti, una serie che se non avete mai letto vi consiglio vivamente di affrontare. Gli amanti del genere sicuramente conoscono questa serie che definire stupenda è riduttivo, specialmente se ci fermiamo ai primi tre libri, poi continuati egregiamente da David Lagercrantz anche se, a mio modesto parere, i protagonisti non sono passati indenni dal cambio di penna, ma questa è un’altra storia.

Quindi oggi si parla de “L’uomo dello specchio”, un libro dal titolo suggestivo che già solo dal nome, o almeno per me è stato così, suggerisce svariate interpretazioni.

Ho scoperto a posteriori, ormai con la lettura oltre la metà, che questo non è il primo della saga di Lars Kepler, ce ne sono altri prima e il buon senso consiglierebbe di iniziare dal principio, probabilmente li andrò a recuperare, ma vi assicuro che il libro è assolutamente godibile pur non conoscendo gli eventi passati. Mi sono lasciato guidare dall’istinto, e in realtà non ho voluto indagare più di tanto, difficile non venire a sapere qualcosa nell’era di internet, ma ho preso questo libro senza curarmi troppo di cosa gli circolasse attorno; ne avevo sentito parlare, ho letto la quarta di copertina e semplicemente l’ho preso per leggerlo. Come dovrebbe essere il naturale rapporto tra un lettore e un libro. Certo il rischio è che si possa perdere o non comprendere a pieno qualche riferimento, ma tutto sommato in questo caso non si rovina il senso del romanzo. Il fatto di aver iniziato da “L’uomo dello specchio” mi ha comunque lasciato una bellissima storia senza la sgradevole sensazione di avere un buco di trama.

 

«Ho scoperto il tuo punto debole. Appena un caso ti coinvolge diventi vulnerabile, perché non sei più in grado di mollare la presa, sei pronto a qualunque cosa: infrangere la legge, farti licenziare o persino morire.»

«E sarebbe una debolezza?»

 

 

Il libro non ci risparmia scene molto crude e truculente, infatti proprio all’inizio ci sarà il ritrovamento del cadavere di una ragazza scomparsa anni prima, che ha proprio il sapore di essere un’esecuzione pubblica, una punizione.

Joona Linna, affascinante e tormentato detective in piena lotta con se stesso, spaccato in due tra il lavoro e la famiglia, seppur non inizialmente assegnato al caso ancora una volta si esporrà in prima persona per la risoluzione, anche a costo di infrangere nuovamente le regole della polizia. Ma le piste da seguire sono poche e seppur sembra esserci un testimone, non sarà facile farlo parlare per la nebbia che avvolge la sua mente in seguito ad un evento traumatico del passato che l’ha cambiato profondamente.

Diversi sono gli intrecci tra i vari personaggi, sempre descritti minuziosamente anche quando si tratta di brevi comparse, che ci tengono con il fiato sospeso durante la ricerca del serial killer. Quello che sembra un solo caso da risolvere in realtà farà luce su una rete molto più ampia di delitti e sparizioni. Ancora una volta sarà indispensabile l’aiuto dell’ipnotista per farsi strada tra le tortuose e buie vie del male. Proprio questo il riferimento più importante al primo libro firmato Kepler.

 

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