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SCHWAZ, STORIA DI UN MISTERO

Una narrazione di riscatto sociale, di mistero, di figli rifiutati e di madri che si rinnegano. Non è Dumas, anche perché si svolge fra Cadibona-Quiliano-Savona, ma una vicenda vera, una storia che sembrava finita e invece… Due detective sulle tracce perdute tentano di risolvere il giallo. Oggi i social sono di aiuto, e un grande […]

Una narrazione di riscatto sociale, di mistero, di figli rifiutati e di madri che si rinnegano.

Non è Dumas, anche perché si svolge fra Cadibona-Quiliano-Savona, ma una vicenda vera, una storia che sembrava finita e invece…

Due detective sulle tracce perdute tentano di risolvere il giallo. Oggi i social sono di aiuto, e un grande lavoro è stato fatto dalla comunità di “Quiliano c’era una volta…”ma il mistero resta fitto…

LUCA MURGIA E CLAUDIA AVOGADRO
Domenico Angelo Schwaz

Nell’anno 1894 nel comune di Quiliano viene registrata la nascita complessiva di 182 bambini; 178 nascono a Quiliano e nelle frazioni, 4 nascono in altri comuni.

Che Schwaz, non sia un cognome quilianese, è per tutti palese e trovare al numero 109 un bimbo così registrato la cosa non deve cadere nel vuoto, specie se sotto al cognome e nome vi è scritto in matita “Esposto” e al margine viene annotata la morte avvenuta a Savona nel 1962.

Nasce così a Cadibona il 4 agosto 1894 un bimbo da una donna che non vuole essere nominata e da padre ignoto, Domenico Angelo Schwaz. La registrazione presso il Comune di Quiliano è avvenuta il 6 agosto, fatta da Ferro Caterina in Debenedetti la quale presenta il bimbo. L’ufficiale di Stato Felice Isnardi, invia il bimbo all’Ospizio dell’Infanzia Abbandonata di Savona forse tramite la stessa Signora Ferro con il corredino minuziosamente elencato.

Chi era la madre? E perché questo cognome? E soprattutto che vita ha condotto questo bambino?

SUI SOCIAL ALLA RICERCA DEL NONNO

La domanda è spontanea “Avrà cercato la sua mamma?” con questo quesito, posto l’atto di nascita sul gruppo “Quiliano c’era una volta … le persone i luoghi di un tempo”.

A questa domanda risponde Luca Murgia, il quale cerca notizie sul nonno Domenico Angelo Schwarz. Inizia così, una corrispondenza in chat, moderno mezzo di comunicazione, fatto di foto, aneddoti racconti che sfiorano il leggendario.

Domenico Angelo ha cercato la sua mamma, e forse l’ha anche trovata e forse è stato da lei rifiutato, tanto che i famigliari non hanno nessun riscontro di questa scoperta, oltre ad un racconto, in cui Domenico affermava di essersi fermato sull’uscio per poi girare i tacchi ed andarsene… E uomo quando cerca la mamma, e uomo affermato, forse già padre e poi la vita continua…

Il negozio di via Brignoni

UNA STORIA DI RISCATTO SOCIALE E RIVINCITA

Ma procediamo con calma, Domenico dopo aver raggiunto l’Ospizio, si racconta, fu portato a balia a Dego, forse rimane qualche anno, ma poi fu riportato a Cadibona, dove si dice lavorò per la nascente ferrovia e nella miniera di carbone, poi ritorna a Dego. E in questo paesino della Val Bormida che si sposa con Giuseppina Ghiso, il 22 gennaio del 1921, la professione che dichiara è alquanto singolare “Fotografo” e sappiamo che la famiglia Ghiso in Dego gestiva una Bottega Alimentare come risulta dagli Annali del Regno.

Nel 1929 Domenico è socio di una attività di Commestibili in Dego redditizia per gli Annali di ben 20.000 Lire , ma le cose non vanno nel verso giusto e quando il ragioniere, scappa con tutta la ricchezza della famiglia le cose non si mettono bene. E la famiglia nel tempo si è allargata nascono: Ester, Nella, Nenì, tre figlie femmine.

UNA PREMIATA DITTA NEL CASSETTO DEI RICORDI

La famiglia decide di spostarsi a Savona, dove nasceranno Elda, Egle e Claudia, con un poco di fortuna, mettendo impegno e intelligenza Domenico avvia la sua attività che porterà avanti per molti anni in Savona lasciandola in eredità alle figlie.

Se leggete bene il cognome SCHWARZ , troverete nel cassetto dei ricordi, un negozio di filati che per anni e anni ha svolto la sua attività a Savona in Via Brignoni, chi non ha comprato lana, filo, bottoni in questo negozio? A proposito di cognomi, Schwaz è quello anagrafico dell’atto di nascita, ma Domenico Angelo diceva che era Schwarz quello che lui riteneva originario, però non sappiamo il perché. Teniamo Schwaz per non creare confusione,

Ma la storia finisce qui, Domenico lascia una grande eredità di riscatto sociale e di impegno per le generazioni future, lascia i bei ricordi nei famigliari e nelle persone che hanno apprezzato il suo lavoro.

Domenico Angelo Schwaz con la figlia Egle mamma di Luca, uno degli autori dell’articolo, il giorno del matrimonio.

UNA RICERCA FRA DOCUMENTI E RACCONTI ORALI

La ricerca si basa sui racconti e viene affinata dai documenti e di questi ne abbiamo bene pochi per capire il passaggio tra la nascita e il matrimonio, tutto può essere, abbiamo vagliato ogni possibile pista consultato i registri di morte per la presunta morte della madre durante il parto, non solo in Quiliano ma anche in Savona, Altare, Carcare, ma è stato vano.

Abbiamo fatto appelli e abbiamo trovato ……. una signora che racconta una storia… di una donna, che non giudichiamo, ma che ha avuto una decina di figli, sparsi un po’ ovunque, nel nord d’Italia, di nomi propri già sentiti… di luoghi nominati, di storie più o meno inventate simili tra loro, tanto da sfiorare la fiaba, ricca di fanciulle oppresse dalla famiglia, rifiutate dall’amato inseguite in lungo ed il largo….. per misteriosi motivi…

Forse questo racconto servirà a far aggiungere un tassello a questa bella storia…noi aspettiamo.

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