Da Gigi Riva al Quiliano&Valleggia: le interviste di Boris Carta in tre libri (e uno esce oggi). Senza dimenticare l’hockey su prato.
ELENA GIANASSO
La passione per il calcio spesso non nasce dai risultati della squadra che ci entra nel cuore e nelle vene, ma dalla storia dei singoli uomini che ne fanno parte, da quello che le vicende della società sportiva significano per la città.
Chi ama il calcio ha un ricordo personale legato ad una partita che esula spesso dal risultato e che anche dopo anni lo riporterà sempre a quel momento. Boris Carta, classe 1972, collaboratore di Quilianonline per cui sta scrivendo e raccogliendo numerose interviste sulla storia del Quiliano&Valleggia Calcio, dopo aver pubblicato “Rossoblu giorno per giorno-Protagonisti e comparse del Cagliari Calcio”, e “Pippo Vagabondo-Una favola ad hockey”, in questi giorni torna in libreria con il suo nuovo libro sul Cagliari calcio intitolato ” Il grande Cagliari dal dopoguerra alla serie A”.
Di padre sardo e di mamma ligure, Boris ha ereditato dalla mamma proprio l’amore per i colori rossoblu. Il libro è frutto di una minuziosa ricerca storica, anche tramite internet, con interviste e foto inedite fatte pervenire allo scrittore dagli stessi ex giocatori. La storia sportiva del Cagliari calcio si intreccia indissolubilmente con quella della Sardegna, le vittorie della squadra sportiva erano anche quelle di una regione. Molti giocatori del Cagliari, a cominciare dal suo uomo simbolo Gigi Riva, una volta terminata la carriera non hanno lasciato l’isola, a testimonianza di quanto forte sia il legame tra la Sardegna, la sua gente e la società sportiva. I calciatori sono depositari dell’orgoglio isolano e lo trasportano in continente facendo uscire la Sardegna da un isolamento dettato anche dalla peculiarità geografica.
Boris Carta attraverso le sue parole ci offre uno spaccato della società isolana del dopoguerra, degli anni sessanta, attraverso testimonianze ed aneddoti raccolte anche dalla viva voce dei protagonisti come Vincenzo Reverchon, portiere, che giocò nel Cagliari dal 1955 al 1957. La rivincita calcistica vuole coincidere con quella socio economica, il giornalista scopre una scuola ambulante che si muove sulle ruote di un vecchio autobus riconvertito, la polvere dei campi da calcio si mescola così al sudore di chi lavora.
Le storie e le informazioni raccolte sono così numerose che il giornalista cairese ha idea che questo sia il primo libro di una trilogia che conterrà altri aneddoti affiancati da gesta sportive della sua squadra del cuore.
IL Q&V? ANCHE QUI CI SONO STORIE DA SCOPRIRE E RACCONTARE
Boris racconta per la nostra testata storie del calcio che fu, cosa lo ha portato dal Cagliari a narrare del Quiliano? “Mi sono avvicinato a questa realtà sportiva con curiosità e ho scoperto che ci sono anche qui storie che meritano di essere raccontate, il calcio di una volta suscita ancora emozione e passione”. Ci sono passione e storia anche in altri sport come ad esempio l’hockey su prato a cui Boris ha dedicato il libro “Pippo vagabondo, una favola ad hockey”, un’incursione in un terreno fino ad allora inesplorato ma curata con una minuziosa ricerca storica corredata da materiale fotografico.
Ma l’interesse di Carta spazia anche verso il mondo musicale, come dimostra la sua partecipazione al quiz musicale Sarabanda, ha infatti in cantiere un libro sulle realtà musicali, i luoghi storici musicali di Cairo Montenotte e le sue radio libere. Boris Carta ci accompagna sempre a scoprire aspetti inesplorati di mondi luccicanti che nascondono storie genuine pronte a svelarsi a chi le sa raccontare con delicatezza e passione.
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