IL LEGAME FRA MARTIN SCORSESE E QUILIANO

Torino Film festival, Museo del Cinema, Quiliano, l’Associazione quei bravi ragazzi, Martin Scorsese… Da quest’anno sono nomi indissolubilmente legati. Quando è stato ospite del Museo del Cinema, il 7 e l’8 ottobre, il regista, aveva da poco ricevuto la cittadinanza onoraria di Polizzi Generosa (Palermo), piccolo paese sulle Madonie di cui era originario il bisnonno. A trovare Scorsese e a contattarlo, tramite don Antonio Spadaro del Vaticano, è stato proprio il cineforum “Quei bravi ragazzi” di Quiliano, grazie al lavoro di Luca Pastore e al contributo di Luciano Carlino. “Gli abbiamo fatto avere una lettera — spiega Carlino — dopo aver contattato il sindaco di Polizzi Generosa. Due mesi fa ci hanno chiamato, ci siamo riusciti tutti insieme”.

Luciano Carlino di Quiliano, di professione arredatore, affezionato fruitore del Torino Film Festival,  è “malato” di cinema al punto da aver fondato un festival, “con l’assistenza di Steve Della Casa”. Si tratta del Premio Quiliano Cinema organizzato dal cineforum «Quei bravi ragazzi» e dal Comune (l’ottava edizione sarà il 7 e l’8 giugno).  Carlino è un habituè del Torino Film Festival ed uno degli spettatori più assidui e costanti.

“Vent’anni fa, il Torino Film Festival aveva un taglio giovane anche nella programmazione e nel modo di vendersi. Ora è un festival compiuto”, spiega Carlino che quest’anno, a Torino, ha mantenuto una media fra sette e otto film visti al giorno. «Quest’anno ci sono pochi film — dice — ma meno titoli non significa meno qualità. Ho notato una buona scelta”. “Ad esempio- spiega Carlino, “l’ucraino Dissident e il tunisino L’aiguille nel Concorso lungometraggi, “perché parla della differenza di genere in un territorio dove non è facile parlare di questi argomenti. Ma anche l’italiano Europa centrale, sempre in gara, oppure Riff Raff, fuori concorso”.