Difficilmente ci si dimentica del proprio esame di maturità. Un momento che accomuna tante generazioni. Tuttavia, l’edizione “2020” rappresenterà, facendo tutti gli scongiuri del caso, un unicum nella nostra storia e per questo vale la pena parlarne attraverso la voce dei protagonisti. Il quilianese Alessandro Ferrara racconta come ha vissuto questo importante momento di passaggio.
Iscritto all’Istituto “Ferraris- Pancaldo” di Savona, Alessandro si è diplomato con il massimo dei voti.
MICHAEL TRAMAN
Facendo un balzo indietro nel tempo, come mai avevi scelto questa scuola? A posteriori, pensi che sia stata la scelta giusta?
Ho scelto l’ITIS perché è una scuola che consente di applicare gli insegnamenti in maniera pratica. Sono assolutamente convinto della bontà della scelta fatta al termine della scuola media. Una decisione che mi ha aiutato a crescere anche al di fuori del panorama scolastico.
Come hai vissuto i mesi di didattica a distanza? Cosa ti è mancato di più?
L’ho vissuta in maniera “sana”. Sebbene non l’abbia preferita alla didattica in presenza, non ho avuto particolari difficoltà con questa nuova modalità di insegnamento. L’esperienza del lockdown mi ha fatto apprezzare maggiormente aspetti della routine quotidiana che reputavo noiosi come, ad esempio, il viaggio fino a scuola. Ho sentito molto la mancanza dei miei compagni.
Come è andato il colloquio finale?
L’agitazione c’è stata perché è un momento importante e perché c’era tanta voglia di fare una bella figura. In generale, comunque, è andato bene. Sono molto contento di essere riuscito a ottenere il punteggio di 100/100.
Hai festeggiato?
Subito dopo l’esame ho mangiato insieme ad alcuni miei amici e abbiamo tagliato i capelli a un mio amico. La sera è stato il momento di celebrare in famiglia. Vi saranno anche festeggiamenti nei prossimi giorni.
Quali progetti per il futuro?
Sicuramente, farò l’università. Devo ancora decidere a quale facoltà iscrivermi. Ho voluto aspettare la fine dell’esame per poter decidere a mente libera.
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