ITINERARI
CASTEL SANT’AGATA-CADIBONA
FRANCO LEONURO
Una facile escursione su antichi sentieri, ingiustamente dimenticati, che dal Santuario di Savona conducono alla Foresta Demaniale di Cadibona, quel che rimane dell’antico “Bosco di Savona” che un tempo si estendeva dalla città capoluogo sino alla Bocchetta di Altare ed alle Traversine di Montenotte.
Da considerare la carenza di segnavia lungo il percorso e, in caso di abbondanti piogge, le possibili difficoltà nell’attraversamento dei piccoli rii lungo l’itinerario di ritorno ad anello.
NOTE TECNICHE
Partenza e Arrivo: Frazione Santuario di Savona, località Castel Sant’Agata
Dislivello: 200 m circa
Tempo di percorrenza: in salita 1h, 45-2h – Ritorno ad anello: 2h,15
Difficoltà: E
Segnavia: salita n 13 – ritorno n. 14 (sbiaditi – praticamente inesistenti)
Cartografia: Studio Naturalistico EdM – SV 2
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo.
Accesso stradale
Da Savona si percorre Corso Ricci in direzione nord sino alla rotonda finale, dove si prosegue in direzione Santuario. Giunti in tale frazione si seguita ulteriormente per località Cimavalle dove, poco prima del capolinea dell’autobus, si volta a sinistra su di un vecchio ponticello per raggiungere su stretta stradina Castel Sant’Agata.
Si può trovare posteggio per l’auto negli esigui spazi che precedono l’ingresso del Castello.
Itinerario
Si varca l’ingresso di Castel Sant’Agata e con alcune svolte si perviene sull’ ampia sterrata che fiancheggia diverse abitazioni.
Dopo un successivo breve tratto asfaltato ridiventa sterrata, si addentra maggiormente nella vegetazione per poi attraversare su di un ponticello in cemento il Torrente Letimbro ed arrivare alle case di Montegrosso, dove un tempo si trovava la stazione di posta per i viaggiatori ed i cavalli della diligenza che faceva servizio da Savona a Cadibona e Altare.
Qui si devia a sinistra passando tra queste, su di un vialetto alberato e recintato (scolorito segnavia n.13 su muretto) che poco dopo si trasforma in carrareccia inerbita.
Ad un vicino bivio si va a destra passando presso le rovine di un antico casolare, prendendo poi a salire con una certa continuità.
Allorché la stradella spiana si ignora una deviazione a destra per arrivare poco dopo ad una casa isolata in stato di abbandono.
Si prosegue fiancheggiando una malandata rete di recinzione su bella strada in terra battuta che, effettuata una svolta, prosegue poi con leggera salitella aggirando il Monte Grosso.
Ad un’ampia curva il fondo stradale migliora ulteriormente per raggiungere un ampio slargo.
Un sentiero a sinistra porta in pochi minuti di salita sulla cima del Monte Grosso (350 m circa- traliccio Enel e ampio panorama).
Dallo slargo si prosegue seguendo la strada principale che dopo un bel percorso in bella zona boschiva arriva al Passo dei Carpi.
Sulla destra una strada sbarrata porta in breve (circa 700 m) alla Casermetta del Corpo Forestale.
Lungo tale tragitto è stato allestito un percorso botanico per diversamente abili. Per rendere più didattico il cammino sono stati posizionati dieci leggii che descrivono le varia specie arboree presenti, il governo ed il trattamento dei boschi.
Dal Passo si prosegue su ampia carrareccia pervenendo in breve ad un bivio che porta al maneggio di Pian dei Carpini.
Continuando sulla strada principale si passa sotto la funivia degli storici “vagonetti”, utilizzati per il trasporto del carbone dal porto di Savona a S.Giuseppe di Cairo, per giungere poco dopo al Rifugio Cadifugio (posto tappa dell’AVM – parco giochi – fontanella) e poco dopo all’abitato di Cadibona.
Ritorno ad anello
Si segue a ritroso il percorso dell’andata sino al bivio per Pian dei Carpi.
Qui si devia a sinistra (segnavia n. 14) e si raggiunge in breve la zona del maneggio.
Si transita davanti al Bar – Pizzeria per poi proseguire dritti imboccando una stradina che si inoltra nella fitta vegetazione.
Dopo una breve discesa si effettua l’attraversamento del Rio Magnone per poi fiancheggiarlo per un tratto ed effettuare altri attraversamenti in successione sino al Rio Lodo.
Poco oltre si confluisce su migliore stradella proveniente dalla zona Miniera di Cadibona.
Si continua a destra passando sotto l’altissimo viadotto dell’autostrada per seguitare con lungo percorso che transita poi appena sopra una galleria della linea ferroviaria.
Successivamente prende a scendere, effettua una svolta ed arriva al bivio che porta località Porcheria dove si prosegue dritti per attraversare nuovamente il Torrente, quindi superare il bivio che a sinistra porta in località Curma.
Si fiancheggia il corso d’acqua in una zona in cui scorre tra grosse rocce e successivamente una zona interessata da una piccola frana.
Successivamente si scende ulteriormente per attraversare il Torrente Letimbro, si passa quindi sotto il ponte della ferrovia per proseguire in piano e confluire su altra stradella.
Si segue quest’ultima a destra e dopo breve percorso, passati nuovamente sotto il monumentale ponte ferroviario ed effettuato un’ultimo guado si arriva infine alle case di Montegrosso e da qui si fa ritorno a Castel Sant’Agata.
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