“Percorsi che resistono”, il progetto multimediale alla scoperta dei volti, luoghi e simboli legati alla lotta partigiana sul territorio di Quiliano grazie ai codici QR.
MARIO MUDA
Quiliano e il suo territorio vantano (ed è il caso, in questi tempi, di usare un simile verbo) decine di strade, luoghi, edifici, dedicati alla Resistenza e alla lotta partigiana, alle vittime di una guerra che ha lasciato tracce profonde e dolorose.
Nomi, dediche, indicazioni sono scelte che arrivano da lontano e sono state la costante delle amministrazioni che hanno retto le sorti di questa città.
Negli anni scorsi, i giovani delle scuole elementari statali “don Peluffo” di Quiliano, classi quarte dell’anno scolastico 2004/2005 insegnanti Alessia Mozzone, Maria Saraceno, Carmela Testa, con la preziosa collaborazione di Giovanni Patrone, avevano iniziato un progetto per dare un volto, una storia, alle persone a cui erano stati dedicati strade, luoghi pubblici ed edifici. Soprattutto si era cercato di ricostruire e fissare gli eventi che avevano causato la fine di queste persone o il loro ruolo nella storia democratica di questa città e del nostro Paese. Era stata avviata anche da Nadia Ottonello una ricerca per completare la ricostruzione di questi eventi, ma il progetto si era fermato senza poi progredire, ma non era mai stato accantonato.
Oggi con la creazione di una Redazione multimediale e la nuova spinta amministrativa, il progetto ha ripreso vita, puntando al recupero di quell’antica idea che può contare su nuove possibilità tecnologiche e strutturali.
In queste pagine si potranno vedere le storie di alcuni protagonisti che danno il nome a strade e luoghi di Quiliano, si potranno conosce la loro vita, la loro fine, le loro scelte. Si potrà anche, una volta finita l’emergenza che oggi ci condiziona così pesantemente, recarsi sul luogo dedicato e utilizzando i codici QR, avere la possibilità di ottenere le stesse informazioni direttamente sul posto.
Il progetto è partito con forti condizionamenti dovuti alla pandemia e alla costrizione e alle limitazioni di movimento che comporta, ma è stato fra i primi obbiettivi che ci siamo posti.
Crediamo fortemente in questa idea e continueremo a portarla avanti nonostante le limitazioni e le difficoltà. Realizzarla e completarla non è solo un dovere, ma soprattutto un gesto di riconoscenza.
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