Team Manager del Quiliano & Valleggia e figura chiave del calcio quilianese da una vita Michele Salinas racconta il calcio durante la pandemia a Quiliano, con uno sguardo al post Covid.
GIOVANNI PAPINI
Com’è l’umore in paese dato lo stop calcistico?
L’umore non è dei migliori, il calcio a Quiliano è vissuto come un evento particolare da sempre. I tifosi sono demoralizzati dato che non possono essere presenti al campo per vedere le partite.
I ragazzi delle categorie più giovani come vivono questa situazione?
I ragazzi delle categorie minori ovviamente non vivono questa situazione in modo positivo. Nonostante tutto sono sempre presenti al campo per il forte attaccamento ai colori, partendo dai Piccoli Amici sino agli Allievi, la presenza sul campo c’è. Gli Allievi spesso arrivano anche un’ora prima dell’inizio dell’allenamento.
Da quanto siete fermi?
La prima squadra si è dovuta fermare solamente il mese scorso per una decina di giorni dato l’aumento dei casi di Covid a Quiliano, decisione presa insieme al Presidente. Una volta che la situazione si è calmata abbiamo ripreso gli allenamenti. Siamo una delle poche squadre, se non l’unica in Prima Categoria, che ancora si allena avendo la fortuna di avere il campo nostro.
La squadra quindi si allena?
La squadra continua ad allenarsi tre volte a settimana dalle 19:30 circa fino alle 21/21:15, prendendo tutte le precauzioni del caso imposte dalla Federazione, tra cui misurazione della temperatura, distanziamento e dunque niente partitelle. I ragazzi si allenano ma comunque vanno via dal campo a testa bassa, non potendo finalizzare l’allenamento alla partita. Abbiamo una grossa responsabilità, bisogna stare attenti.
Avete avuto casi positivi all’interno del gruppo squadra?
Per fortuna non c’è stato nessun caso, né per i ragazzi della prima squadra né per nessuno della dirigenza, siamo molto ligi alle regole. Se ci fosse stato un caso avremmo fermato subito gli allenamenti perché diventerebbe un marasma essendo coinvolte circa 200 persone tra ragazzi ed i genitori.
Il campionato era iniziato bene e potrebbe riprendere verso Marzo, siete favorevoli alla ripresa?
Noi siamo favorevoli alla ripresa del campionato, ma se esistono le condizioni per farlo. Sia a livello di salute che a livello economico, facendo il tampone 48 ore prima a tutta la squadra e a tutti dirigenti che entrano in campo. Se la Federazione dovesse confermare i tamponi a 10 euro l’uno, per una società come la nostra sarebbe una bella spesa da replicare tutte le domeniche, considerando anche che noi abbiamo due squadre; una iscritta in Prima Categoria e l’altra in Seconda.
E’ cambiato e se sì come è cambiato il ruolo da team manager in questi mesi di fermo?
Il ruolo da team manager è cambiato radicalmente, vengono svolte solo le mansioni a livello societario, non avendo contatti con i dirigenti delle altre società il ruolo da team manager è incentrato soprattutto nel tenere unito il gruppo e fare coesione tra la squadra e la società, cercare sempre di tenerli sulla corda. Ovviamente è difficile perché i ragazzi si allenano senza il fine dalla partita. Noi continuiamo ad allenarci sperando che il campionato possa riprendere, anche se ho dei grossi dubbi, a mio avviso se ne parlerà a settembre se tutto andrà bene.
Cosa ha insegnato questa pandemia nella gestione di una squadra e delle singole individualità?
Sicuramente ci ha insegnato come in pochi giorni possa cambiare la vita di una persona. Ci rendiamo conto di quanto sia fragile l’essere umano. Lo vediamo nei ragazzi, sono preoccupati, molti di loro hanno una propria attività e dunque la preoccupazione c’è, ed oltre a loro anche i ragazzi che studiano, li vedo tristi. Anche a livello societario, noi dirigenti siamo sempre all’erta come è giusto che sia.
Quando si ripartirà sarà tutto come prima? Se no qualcosa potrà cambiare?
Secondo me quando si ripartirà le partite saranno gli unici 90 minuti in cui sia i ragazzi in campo che i tifosi sugli spalti non penseranno ai problemi; cambierà prima e dopo la partita. Abbiamo già avuto esperienza giocando le prime quattro partite di campionato. Le altre squadre ne hanno giocate solo tre perché poi si sono rifiutati di andare avanti. Siamo dispiaciuti perché questo poteva essere un anno in cui potevamo divertirci. La squadra c’è, il Mister è bravo, potevamo ottenere dei bei risultati.
Quanto è importante in un centro come Quiliano, l’apporto dei tifosi, e in futuro come potrebbe variare?
Credo che i tifosi indipendentemente dal Covid ritorneranno al campo appena ci sarà la possibilità. Il Quiliano ha sempre avuto tanti tifosi, la squadra ha un grande seguito. Non sarà certamente il Covid a fermare i tifosi, su questo non ho alcun dubbio.
Se la stagione ripartirà e si dovesse concludere dove vede il Quiliano & Valleggia da qui alla fine?
Il Quiliano lo vedo sicuramente fra le prime quattro. Non ci siamo posti obiettivi ma vedendo la squadra e l’ambiente penso che fra le prime quattro ci possiamo stare tranquillamente. Primi o secondi è difficile ma quarti o quinti ne sono sicuro. Se la stagione dovesse riprendere saremmo avvantaggiati non essendoci mai fermati con gli allenamenti. Alcuni dei nostri ragazzi si allenano anche individualmente, tra cui mio figlio che lavorando non è sempre presente. Altre squadre che come noi hanno il campo a disposizione non hanno continuato ad allenarsi perché i giocatori hanno timore.
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