Le eccellenze di un paese si gustano meglio se se ne conoscono terra e origini.
SABRINA ROSSI
Le radici di Quiliano ci raccontano una storia straordinaria, fatta di tradizione, dedizione, lavoro. Un paese che è una vera e propria forza della passione.
Una di queste eccellenze è il Buzzetto, un vino bianco e secco, così caratteristico della zona da diventare quasi un sinonimo della località.
Infatti, sembra che già dal 1200 la sua produzione, insieme a quella dell’olio d’oliva, rappresentasse una delle potenze principali dell’economia locale.
È un vino ottenuto dal vitigno Bozzetto, da cui “buzzo” significa acerbo, per il suo gusto piacevolmente asprigno.
Si tratta appunto di un vitigno a bacca bianca e il raccolto avviene in anticipo rispetto alla maturazione. Questo procedimento è necessario per far fronte al problema delle malattie, perché l’acino ha una pelle molto fine e delicata, quindi più predisposto.
Proprio per la raccolta precoce, si spiega il suo sapore gradevolmente acidulo, secco e intenso che lascia una sensazione piacevole al palato.
Il Buzzetto presenta un colore giallo paglierino con alcuni riflessi dorati; dal suo profumo delicato si riconoscono le fragranze di mela, erba campestre e resina di bosco.
Perfettamente adatto all’accompagnamento di piatti di pesce e carni bianche oppure piatti a base di verdure, come frittate e ripieni. Risulta ottimo per i più esperti produttori anche per l’aperitivo, se ne produce infatti una versione spumante secco adatta a questo uso.
È un vino che va servito fresco, alla temperatura di 12 – 13°C e la bottiglia va stappata solo al momento del consumo.
Una qualità che rispecchia le caratteristiche, la tradizione, la storia e i profumi del territorio quilianese. Una eccellenza non solo di agricoltura, ma anche di passione e cultura.
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