Uno degli obiettivi fondamentali di Quiliano è la qualità. Si riparte dall’Albicocca di Valleggia, un prezioso patrimonio del territorio.
SABRINA ROSSI
Venerdì 3 luglio alle ore 17.30 presso il Parco di San Pietro in Carpignano – “Chiostro del cedreto” si darà il via ad un incontro pubblico e due video relativi alla promozione dell’Albicocca di Valleggia, eccellenza quilianese.
L’Amministrazione Comunale di Quiliano è sempre attiva nel favorire lo sviluppo delle zone rurali e l’esercizio di attività legate all’agricoltura e alla trasformazione dei prodotti agricoli. La tutela e la valorizzazione dei prodotti tipici locali rappresentano, per la comunità di Quiliano, una strategia decisiva per ampliare i confini e porsi all’attenzione in una
economia più ampia, con programmi ispirati soprattutto alla qualità, riconosciuta pure attraverso la Denominazione Comunale di origine (De.C.o.) e, nel caso particolare dell’Albicocca di Valleggia, anche attraverso il presidio Slow Food.
UN RILANCIO IN TRE MOSSE CON LE ATTIVITÀ DEL SETTORE
È dunque obiettivo primario la realizzazione di un progetto globale di valorizzazione dell’albicocca e dell’albicocco collaborando con le realtà che nel settore, a diverso titolo, possiedono competenze e interessi di carattere tecnico/scientifico/ finanziario e commerciale. Per queste ragioni la Giunta Comunale ha approvato tre deliberazioni che prevedono:
1. Costituzione “Gruppo di Lavoro” permanente, composto dalle Associazioni di categoria “Coldiretti” e “Confederazione Italiana Agricoltori”, dalle Cooperative “Agricola di Valleggia” e “Le Riunite” e dalla “Condotta Slow Food” di Savona, avente il compito di elaborare un programma di iniziative finalizzate a promuovere l’Albicocca di Valleggia. Il Gruppo di lavoro si impegna a collaborare al fine di ricercare specifici canali d’attività tecnico/ scientifico / finanziario e commerciale, tesi alla realizzazione di un progetto globale di approfondimento sulle specifiche problematiche riscontrabili e di valorizzazione dell’albicocca e dell’albicocco. II Coordinamento del Gruppo di lavoro è in capo al Comune di Quiliano, che ne ospita la sede;
2. Attivare e perseguire un rapporto di collaborazione organica e duratura con il “CeRSSA”, finalizzata a supportare il “Comune” e il “Gruppo di Lavoro” permanente nelle scelte tecnico-scientifiche e agronomiche relative alla valorizzazione dell’albicocco e dell’albicocca di Valleggia, comprese le iniziative di mitigazione/contenimento dei problemi fitosanitari, di introduzione di strategie e tecniche di produzione adattate alle specifiche necessità della coltura, di crescita e sviluppo delle certificazioni del prodotto e/o dei processi di produzione.
Considerando che il “CeRSAA” è un ente che si occupa della ricerca e della sperimentazione in ogni settore dell’agricoltura: per la lotta contro le malattie delle piante coltivate; le nuove specie e colture agricole; le selezioni varietali; l’impiego e l’efficacia degli agrofarmaci; le innovazioni di processo e di prodotto nonché della ricerca, dello studio, l’applicazione e la valutazione di nuove tecniche agronomiche;
3. Riaffidare la gestione del marchio “Albicocca Valleggia” di proprietà “Comune di Quiliano” alle due Cooperative “Agricola di Valleggia” e “Le Riunite”. I1 “Comune di Quiliano” mantiene la titolarità del marchio “Albicocca Valleggia”, riservandosi la facoltà di utilizzarlo per scopi istituzionali e di promozione del territorio comunale sia nelle forme di publicity quali il proprio sito internet istituzionale, sia attraverso l’eventuale partecipazione a rassegne fieristiche nazionali e/o internazionali sia mediante ogni altra forma di promozione che non si connaturi con le caratteristiche attinenti al commercio.
LA VALLEGGINA PIACEVA GIÀ AL PREFETTO DI NAPOLEONE
La traccia più antica di una presenza della coltivazione di albicocchi di qualità superiore nell’area da cui proviene il toponimo “Valleggia” è senza dubbio quella tratta dall’opera “Statistica del Dipartimento di Montenotte”, redatta da Gilbert Chabrol de Volvic, Prefetto napoleonico ed edita nell’anno 1824.
Nel Capitolo IV della stessa, alla voce “Agricoltura”, si legge – relativamente alle produzioni agricole del Circondario di Savona: “..Gli alberi da frutto sono notevoli per la squisitezza dei loro frutti; tra di essi si distingue una specie di piccole albicocche chiamate alessandrine..”
E ancora si legge, relativamente alle altre produzioni agricole:
..Tutti questi frutti, eccettuate le mele e le albicocche, sono mediocri..
Non è possibile sapere se le citate albicocche “alessandrine” siano le antenate delle cultivars attualmente coltivate nell’area; nella notissima opera “La Pomona Italiana” di Giorgio Gallesio, più o meno coeva della citata “Statistica del Dipartimento di Montenotte”, non si trovano descrizioni cosi dettagliate della produzione di albicocche tali da far decidere in un senso o nell’altro.
Quello che sicuramente è fuori di dubbio è la presenza di una pregiata qualità di prodotto locale (albicocche) proveniente fin dai primi anni del secolo XIX – dalľ’area per il cui prodotto si richiede IrI.G.P.
Della produzione di albicocche nell’area di nostro interesse si trova traccia in pubblicazioni specializzate fino dalla fine degli anni ’40 del secolo scorso (Enciclopedia Agraria Italiana REDA – Roma, 1949) in cui, alla voce “Albicocca” esiste l’unica documentazione iconografica relativa proprio all’albicocca cv. “Valleggia” nonché i dati produttivi relativi agli anni dal 1936 al 1939 e dal 1946 al 1949 della coltura ligure dell’albicocco (concentrata soprattutto nella Provincia di Savona).
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