Le mie esperienze con l’equitazione e come cavallerizza iniziano presto.
CHIARA BRUZZESE
All’età di 6 anni, mio nonno mi ha regalato un pony, ed era molto vivace, ed è con lei che ho imparato a montare; è stato difficile perché l’andatura del pony è molto particolare e, quindi per me, allora ancora molto precaria nell’equilibrio, era impegnativo.
A CAVALLO CON IL FAGGIO
Nelle mie vacanze in Trentino con l’associazione SPORTABILI ho iniziato a praticare equitazione in un maneggio e così è nata la mia voglia di continuare, una volta tornata a casa.
Con IL FAGGIO nel gruppo dell’IPPOTERAPIA è iniziata come riabilitazione e sport, poi nel 2013 hanno formato un gruppo FAGGIO EQUITAZIONE OLIMPIC e con altri ragazzi e i due responsabili Michele Fornelli e Delia Aonzo abbiamo partecipato agli SPECIAL OLIMPIC ad Arezzo ed è stato bellissimo, tanti ragazzi un vero spettacolo inclusivo. L’apertura, la sfilata e poi le gare, e poi chiusura e festeggiamenti, e le medaglie ottenute, una grande soddisfazione.
Due anni dopo, altra partecipazione agli SPECIAL OLIMPIC a Varese il tipo di gara e le esibizioni un po’ diverse, ho vinto e mi sono classificata bene anche in una nuova specialità del dressage (CONTRY MUSIC) è stato molto bello. I risultati si conseguono con passione, allenamento, molto impegno.
IL DRESSAGE, LA MIA SPECIALITÀ
Voglio raccontare un mio allenamento di dressage.
Si inizia: indosso stivali con ghette, caschetto (cap) e guanti, (per allenamento va bene così, ma in gara bisogna vestirsi con la divisa (in base al tipo di esibizione), per me essendo in carrozzina, il cavallo è preparato dall’istruttore.
Mi accompagnano: scendo in campo a salgo su una pedana che è all’altezza più o meno della sella sul cavallo. Una volta salita allungo un braccio e con la mano lo saluto. Ok! Inizia il mio percorso di dressage. L’istruttore è in campo, a volte in centro o mi segue a fianco, durante il percorso e mi impartisce le indicazioni per le figure: devo andare dalle lettere che indicano l’inizio e la fine e queste sono posizionate su dei pali al di fuori della staccionata che delimita il campo stesso.
La disciplina del dressage che si esegue varia a seconda del tipo di disabilità e così anche le andature. La mia è il posso.
Le mie figure sono: volta, mezza volta, diagonali, slalom tra i birilli, tagliate e il passaggio sulle barriere a terra.
ANDARE A CAVALLO AIUTA LA POSTURA
Per me andare a cavallo aiuta a mantenere una postura corretta perché una volta in sella bisogna stare ben dritti e composti ed è anche un massaggio per la mia spina dorsale (infatti a me serve come riabilitazione: irrobustisce gambe e braccia e inoltre mi ha sempre aiutato molto nell’equilibrio).
IL DRESSAGE SPORT DI MEMORIA
Che dire? Il dressage è uno sport di memoria perché sia il cavallo che il cavaliere imparano a memoria sia i passaggi che i movimenti. Per eseguire il dressage anche la razza del cavallo è importante, deve essere di buon carattere e con corpo armonico e dai bei movimenti.
IL MIO CORPO DIVENTA LEGGERO
Io mi alleno una sola volta a settimana ed è una terapia unica: rilassarmi a cavallo, il beneficio del dopo è irripetibile, il mio corpo è leggero….
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