Giorni di sofferenza per i volontari della Croce Rossa di Vado Ligure – Quiliano a causa della scomparsa del decano Franco Picco. I funerali si terranno il 24 marzo 2021 alle ore 16 presso la Chiesa Parrocchiale di Santo Spirito e Concezione di Zinola.
“A nome di tutto il Comitato – riferisce il presidente Davide Rastello – esprimo le più profonde condoglianze per la morte del nostro volontario Franco Picco stringendomi nel dolore del figlio Claudio e di tutta la sua famiglia” –
Chi era Franco Picco
Nato il 09/05/1931 a Vado Ligure, Franco Picco era il decano dei Volontari della CRI locale. Nel 1951 divenne socio dell’allora Sottocomitato di Vado Ligure e in riconoscenza del suo costante impegno, nel 2018 venne premiato con la Croce di anzianità dalla Croce Rossa italiana. Quest’anno, 10 febbraio, aveva raggiunto i 60 anni di Volontariato, però, a causa della pandemia, con rammarico dei suoi compagni, la CRI di Vado Ligure – Quiliano non è stata in grado di festeggiare.
Ricordo in onore alla sua memoria
– Lo chiamavamo “Picchetto” ed era l’ultimo dei volontari della seconda generazione della fondazione dell’allora Sottocomitato di Vado Ligure – lo rammemora il Dott. Pierangelo Bruno, per molti anni presidente del Comitato – ricordo la bellissima festa alla Società Cattolica di Segno con i militi e la presenza del sindaco per celebrare il riconoscimento della Croce Rossa italiana e della targa ricevuta -. – Da milite autista a capo squadra, non ha mai mancato di presentarsi nei suoi turni diurni e notturni. – prosegue il Dott. Bruno – Fare servizio con lui era una garanzia per noi giovani militi, ma soprattutto per gli assistiti. All’inizio i servizi erano solo trasporti urgenti o commissionati dalla “mutua” con ambulanze dotate di semplici barelle trasportabili a mano e bombole dell’ossigeno poi, negli anni il Sottocomitato si è ampliata con i trasporti ordinari come visite, terapie, dialisi e Franco si rese da subito disponibile per “coprire” queste nuove tipologie di servizio. Aveva completa dedizione per tutte le attività del Comitato, infatti, non c’era mai bisogno di chiamarlo a casa, era lui stesso a recarsi in sede per dare la propria disponibilità -. Il Dott. Pierangelo Bruno continua il suo racconto richiamando alla memoria le giornate chiassose che Franco era solito passare giocando a carte con i suoi amici Bertin, Griffo, Aldo e Gioconda mentre i cittadini giungevano in ambulatorio per le iniezioni, le cure con aerosol o magnetoterapia, o semplicemente per farsi una doccia, servizi rimasti attivi sino alla fine degli anni ’70. – Con Franco abbiamo perso un maestro, – conclude Pierangelo – un vero volontario dotato di spirito altruistico che ha trasmesso e infuso alle nuove generazioni di militi. Non possiamo che ricordarlo con la sua semplicità, umiltà e senso della comunità con l’auspicio che ognuno di noi possa ereditare e mettere in pratica il suo esempio -.
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