Quando il mondo della natura e l’autismo si incontrano facendo agricoltura attiva.
ELENA GIANASSO
Un orto come linguaggio, la terra e i frutti, come mezzo di comunicazione.
Accudire un appezzamento di terra non è solo un gesto fisico, ma anche un’esperienza sociale e spirituale: è coltivare un sacco di cose. Un sogno di normalità, di crescita, di interazione. A Quiliano c’è un campo che aiuta i ragazzi a socializzare e a reanderli più consapevoli delle proprie forze e capacità.
A San Pietro di Carpignano, infatti, c’è un orto sociale, che ha anche un nome, “Tutti giù per terra”, nato grazie ad una convenzione tra l’Associazione “Guardami negli occhi e l’amministrazione comunale che ha dato in gestione una parte di terreno all’interno del parco. I ragazzi, da 15 ai 20 anni, affetti da disturbi dello spettro autistico lavorano a gruppi di 3 e sono seguiti da un un educatore della cooperativa “progetto città”, si occupano di seminare piante stagionali, zucchini, peperoni pomodori,erbe aromatiche, aglio; legano, innaffiano le piante, tagliano l’erba, strappano le erbacce, aggiustano gli attrezzi da lavoro e quando è il momento raccolgono fieri il frutto del loro impegno, frutta, verdura ma anche la lavanda che viene poi fatta essiccare per essere messa in bustine “profuma biancheria”. La frutta raccolta diventa sovente confettura preparata dalla cooperativa agricola sociale Orto circuito di Albisola Marina, questo a dimostrare la bella sinergia di realtà appartenenti a comuni diversi. I ragazzi sono impegnati 3 volte a settimana, il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 10 e ogni giornata si conclude con una merenda conviviale che è anche un importante momento di aggregazione.
Presto sarà aggiunta una quarta giornata dal momento che i protagonisti del progetto aumenteranno di due unità. Per interagire con i ragazzi che hanno problemi di linguaggio viene utilizzato un metodo visivo, dei cartoncini su cui sono disegnate le azioni da compiere, come spiega la referente del progetto la psicologa Ilaria Parrella. L’esperienza dell’ orto sociale fortemente voluta dai genitori dell’associazione “Guardami negli occhi” è uno strumento importante nell’ ottica di una maggiore autonomia e consapevolezza di sé stessi che questi ragazzi tentano di raggiungere pur restando in un ambiente protetto a contatto con la natura.
Per le cooperative il lavoro manuale a contatto con la natura e lo scambio dei prodotti della terra è un sistema per inserire le persone che vengono seguite, nel tessuto sociale e nel mondo del lavoro, al fine di farle sentire parte attività della società.
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