Presentato venerdì scorso presso la biblioteca Aonzo il libro “Son dieci anni che vi osservo” di Dario B. Caruso
ANDREA OLIVERI
Dario B. Caruso non è solo il docente che, da quattro anni or sono, si occupa dell’educazione musicale dei ragazzi della scuola media “Martiri della Libertà” di Quiliano, ma è anche musicista, chitarrista classico, curatore di rassegne e musical…e fresco autore di “Son dieci anni che vi osservo – Il mondo visto dalle pagine del CorriereAl”, libro uscito per Black Dog Edizioni e presentato nel pomeriggio di venerdì 7 novembre in una gremita biblioteca Aonzo.
“Questo libro è un viaggio attraverso i momenti più importanti degli ultimi dieci anni del mio blog “Il Flessibile” sul Corriere di Alessandria – esordisce Caruso – ed è composto da riflessioni sul mondo che mi circonda e che circonda tutti noi”.
Il libro è diviso in quattro paragrafi: “E’ composto da pagine di un blog, quindi da pensieri e scritti abbastanza brevi che sono stati ordinati cercando un senso di continuità – continua – c’è un paragrafo dedicato alla musica, uno alla scuola, uno ai luoghi in cui ho vissuto e uno all’attualità, con un’alternanza di preoccupazioni ed entusiasmi”.
Com’è cambiato il mondo in questi anni? “Si è passati da una globalizzazione ragionata ad una forsennata – spiega il musicista – e soprattutto ad un eccesso di digitalizzazione che fa perdere, ai giovani e ai meno giovani, il contatto con l’analogico, la manualità fine, con la capacità di utilizzare le mani e la testa”. E ciò si riverbera soprattutto nel campo nella musica: “Questo è un periodo di grande trasformazione e accanto agli studi relativi agli strumenti musicali e al canto, i quali prevedono la tecnica e la vocalità, c’è questa nuova tendenza all’utilizzo di tecnologie che falsificano le abilità vocali e strumentali di ognuno e le rendono artificiali e non corrispondenti alla realtà. Così si corre il rischio di confondere i capaci con gli incapaci”.
A proposito di musica, il blogger e chitarrista ammette di avere un approccio musicale anche quando si tratta di scrittura: “Io vivo la scrittura di una pagina come se fosse una composizione musicale in cui ci devono essere un preludio, un tema principale che viene sviluppato e naturalmente una conclusione; insomma, mi presento da musicista anche quando scrivo!”.
Se dovesse ricordare il momento più bello accaduto durante questi dieci anni, il prof. Caruso non ha dubbi: “E’ stato il piacere di ritrovare un senso di appartenenza, di affiatamento e di vicinanza verso l’altro durante il periodo del Covid – afferma – in quel momento doloroso ci siamo allontanati per poi ritrovarci più vicini – e cita il filosofo Schopenhauer – Qualche volta l’allontanamento rende le cose più piccole agli occhi ma più grandi al cuore”.
E quello più brutto? “Senz’altro la recentissima ritorsione di Israele nei confronti della Striscia di Gaza, trovo l’azione dello stato ebraico e l’assenza di reazione da parte dell’Europa e dell’Onu completamente ingiustificate”. Ciò fa emergere la più grande preoccupazione di Caruso: “In caso dello scoppio di una terza guerra mondiale sono i nostri ragazzi, quelli che adesso frequentano le scuole che dovranno eventualmente andare a combattere; ci siamo proprio ad un passo e ciò mi preoccupa molto”.
Alla presentazione hanno partecipato anche l’editore della Black Dog Edizioni Marcello Figoni, la curatrice grafica del volume Cristina Sosio, la Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Quiliano Angela Cascio e le giovani Michela Vassallo e Maya Zunino, le quali hanno letto in diretta alcuni passi salienti tratti dal libro: “ A volte ci sono pensieri fondamentali che aprono la mente ma che alla lunga rischiano di annoiare il lettore se non sono scritti con leggerezza e ironia – afferma l’editore – la cosa più bella della scrittura di Dario è proprio questa sua capacità di trattare temi alti, come attualità, cultura, cinema o letteratura, e altri magari più seri e pesanti sempre con un piglio molto ironico: questa è la caratteristica più importante della nostra pubblicazione”.
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