Nel territorio di Quiliano sono due le strutture che hanno dato la disponibilità alla Prefettura per accogliere i cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Si tratta dell’ex casa di riposo di Valleggia, ora gestita dalla Caritas diocesana, in cui soggiornano 21 persone, e il convento dei frati Cappuccini gestito dal Ceis. “Oltre agli interventi coordinati dalla Prefettura stiamo lavorando sull’accoglienza diffusa attraverso l’aiuto dei privati cittadini. Diverse famiglie hanno sostenuto i cittadini ucraini nelle nuove sistemazioni e c’è grande solidarietà”, spiega il sindaco Nicola Isetta. Una vocazione verso la cooperazione già dimostrata con l’accoglienza dei profughi afghani: “Quiliano è una piccola comunità – prosegue Isetta – ma ha una cultura di fondo molto forte e radicata. “Attraverso i servizi sociali stiamo lavorando per garantire il massimo supporto e l’integrazione con attività scolastiche, sanitarie e sportive. Una bimba è già stata coinvolta in uno dei corsi della Polisportiva Quiliano”, conclude Isetta.
L’ABBRACCIO DI QUILIANO
Nel territorio di Quiliano sono due le strutture che hanno dato la disponibilità alla Prefettura per accogliere i cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Si tratta dell’ex casa di riposo di Valleggia, ora gestita dalla Caritas diocesana, in cui soggiornano 21 persone, e il convento dei frati Cappuccini gestito dal Ceis. “Oltre agli interventi coordinati […]
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