L’ormai consolidata restrizione di rincasare alle 22 limita la socialità dei giovani che si ritrovano a Quiliano come Danilo Serafini
MARCO OLIVERI
Danilo Serafini ha 33 anni, è originario di Vado Ligure ma si sposta spesso a Quiliano per incontrare gli amici, che ritrova soprattutto al “Fabio Cafè” di piazza Caduti Partigiani, ovviamente quando il colore della zona legata all’emergenza Covid-19 lo consente.
«Quando la zona è gialla ci si può permettere di prendere un caffè all’interno del bar, altrimenti, in arancione, lo si può fare solo all’esterno, al freddo – afferma – la mia vita sociale non è cambiata di molto, ma di sicuro con il coprifuoco e l’obbligo di essere a casa alle 22 non è più possibile divertirsi come prima, restare nei locali a bere fino a tardi o andare al cinema a vedere un film».
Tuttavia, i gruppi di amici riescono a frequentarsi nonostante le limitazioni: «Per noi giovani è molto dura – continua Serafini – anche invitarsi a casa è possibile solo fino ad un tot di persone».
Danilo nota anche una maggiore diffidenza da parte delle persone nei confronti degli altri. «La comunicazione è cambiata – conclude – soprattutto gli anziani evitano di avvicinarsi, ma anche in strada, quando ci si incrocia, si tende a prendere il percorso più lungo».
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