Il comando della Polizia Locale di Quiliano è composto esclusivamente da agenti donne, un caso tra i pochi in tutta Italia
MARCO OLIVERI
A Quiliano, il comando della Polizia Locale è tutto al femminile. Una circostanza curiosa e rara in tutta Italia che rende speciale l’ufficio quilianese, soprattutto se si considera che, dal 2019, anche il comandante che lo guida è una donna. Enza Maria Pagliara, da Torino, un’esperienza trentennale nel campo della polizia locale, si sbilancia di più: «Non vorrei peccare di presunzione, ma non credo che il comando di Quiliano sia semplicemente tra i pochi in Italia ad essere composto da sole donne – afferma – infatti, mi sembra addirittura che sia proprio l’unico!».
Paola, Alice, Cristina, i nomi delle agenti quilianesi alle quali si è aggiunta di recente anche Laura, ultimo acquisto, in ordine di tempo, frutto di una mobilità espletata alla metà del 2020.
«Mi ha fatto piacere trovare un personale completamente al femminile, si tratta di un contesto in cui ho sempre desiderato lavorare – continua – nella mia carriera, ho avuto a che fare sia con colleghi uomini sia con colleghe donne, il lavoro, però, non cambia, ci sono aspetti positivi e altri negativi da considerare, anche se la differenza più sostanziale si trova sicuramente nel rapporto esterno con il cittadino».
Infatti, anche se al giorno d’oggi sono sempre di più le donne impiegate nelle forze dell’ordine, alcune delle quali con incarichi e posizioni importanti, osservare per le strade della città una pattuglia formata solo da poliziotte può ancora suscitare un certo effetto, soprattutto per chi è abituato a vedere quel ruolo ricoperto più frequentemente da uomini.
«In realtà, sono ormai un po’ di anni che la Polizia Locale di Quiliano è formata da donne, per cui penso che i cittadini siano abituati a questa presenza – precisa Pagliara – capisco però che l’arrivo di una donna come comandante abbia poi potuto turbare o impressionare ulteriormente qualcuno!».
Quello che è certo è che tra le agenti si è subito instaurato un bellissimo rapporto. La proverbiale solidarietà femminile, forse, ma non solo: «A volte mi sento anche un po’ mamma delle mie colleghe – conclude – tra di noi, infatti, non parliamo solo di lavoro, ma affrontiamo anche i nostri problemi personali e quelli legati alla professione, difficoltà quotidiane che cerchiamo però di risolvere insieme».
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